Triiodotironina T3: ruolo nella regolazione del metabolismo

La triiodotironina, nota come T3, è la forma attiva della tiroxina di cui circa il 20% viene secreta nel flusso sanguigno direttamente dalla ghiandola tiroidea mentre il restante 80% è prodotto dalla conversione della tiroxina da parte di organi come fegato e reni.

La tiroxina è un ormone tiroideo conosciuta come ormone T4 a causa della sua struttura chimica composta da quattro atomi di iodio e si differenzia dalla triiodotironina che contiene tre di atomi di iodio che ha un’affinità 10 volte maggiore per il recettore degli ormoni tiroidei.

Gli ormoni tiroidei sono scarsamente solubili in acqua e più del 99% di T3 e T4 circolanti nel sangue è legato alle proteine ​​di trasporto. La necessità di essere trasportati deriva dal fatto che sono sostanze lipofile e quindi non solubili in soluzioni acquose come il sangue.  Tuttavia è comunque necessario che l’ormone per espletare il suo effetto debba staccarsi e legarsi al proprio recettore

 

tiroide

Il principale vettore degli ormoni tiroidei è la globulina legante la tiroxina (TBG), una glicoproteina sintetizzata nel fegato che ha maggiore affinità per l’ormone T4 rispetto al T3.

Gli altri due vettori sono la transtiretina detta anche prealbumina che è una proteina di trasporto sintetizzata dal fegato, dai plessi corioidei e dall’epitelio pigmentato retinico e l’albumina. Quest’ultima è una proteina plasmatica prodotta dalle cellule epatiche e contenuta anche nel latte e nell’albume.

L’interazione che si verifica è di tipo reversibile e dipende dalla concentrazione degli ormoni in forma libera.

La percentuale degli ormoni liberi nel sangue è comunque molto bassa infatti quasi tutti sono legati alle proteine di trasporto.

Biosintesi della triiodotironina

La  triiodotironina, che ha formula C15H12I3NO4, è stata isolata e caratterizzata per la prima volta da Rosalyn Yalow e Solomon Berson, pionieri della scoperta dell’ormone tiroideo, nel 1950 .

Il TSH acronimo di thyroid stimulating hormone è un ormone prodotto dall’ipofisi che è ghiandola posta alla base dell’encefalo che coordina quasi tutte le ghiandole endocrine dell’organismo. Il TSH ha il compito di stimolare l’attività della tiroide posta alla base del collo, promuovendo la produzione degli specifici ormoni tiroidei.

La tiroide produce una minima quantità di triiodotironina ma la sua produzione giornaliera corrisponde al 20% della sua produzione totale, mentre il restante 80% deriva dalla deiodinazione periferica di T4 a T3

T4 e T3

La deiodinazione è la principale via del metabolismo dell’ormone tiroideo in quanto è implicata nella biosintesi della T3 mediata dall’azione degli enzimi iodotironina deiodinasi di tipo 1 (IDI) presente nel fegato, nel rene e nella tiroide, la iodotironina deiodinasi di tipo 2 (ID-II) presente soprattutto a livello del  cervello, dell’ipofisi, del tessuto adiposo bruno (TAB) e della placenta e la iodotironina deiodinasi di tipo 3 (ID-III) presente nel cervello, nella pelle, nella placenta e in alcuni tessuti fetali

Funzioni della triiodotironina

La triiodotironina è fondamentale per processi quali la frequenza cardiaca, la crescita e lo sviluppo e provoca un aumento generale del metabolismo cellulare. Promuove anche l’apporto di ossigeno ai tessuti simulando la produzione di eritropoietina ed emoglobina e promuovendo l’assorbimento di folato e cobalamina attraverso il tratto gastrointestinale.

Essa stimola il sistema nervoso con conseguente aumento dello stato di veglia, prontezza e reattività agli stimoli esterni. L’ormone tiroideo stimola anche il sistema nervoso periferico, con conseguente aumento dei riflessi periferici, del tono gastrointestinale e della motilità.

Aiuta a regolare la temperatura corporea, la crescita e lo sviluppo, la sintesi proteica, il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi, e l’attività del sistema nervoso. Il T3 controlla direttamente la produzione di varie proteine ​​prodotte dalle cellule del corpo legandosi al DNA di una cellula

Test triiodotironina T3

ipertiroidismo

Le anomalie nella produzione o nella funzione della triiodotironina possono portare a disturbi tiroidei come l’ipotiroidismo o l’ipertiroidismo. L’ipotiroidismo si verifica quando la produzione di T3 è insufficiente, causando una riduzione del metabolismo e sintomi come affaticamento, aumento di peso, bradicardia e sensazione di freddo.

L’ipertiroidismo, d’altra parte, si verifica quando c’è un’eccessiva produzione di T3, che accelera il metabolismo e può causare sintomi come perdita di peso, nervosismo, palpitazioni e iperattività.

I valori normali di T3 totali vanno da 60 a 190 nanogrammi per decilitro (ng/dL)

Un livello di T3 più alto del normale può essere un segno di ghiandola tiroidea iperattiva che può essere imputabile alla malattia di Graves che è una malattia autoimmune in cui gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario stimolano la tiroide a produrre troppo T3 ed è causa più comune di ipertiroidismo.

Un alto livello di T3 può verificarsi anche in gravidanza o con l’uso di pillole anticoncezionali o estrogeni.

Vi sono una serie di motivi per cui la ghiandola tiroidea non riesce a produrre una quantità sufficiente di ormone tiroideo come, ad esempio, la tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune in cui l’organismo attacca i suoi stessi tessuti.
Un basso livello di T3 può essere dovuto alla radioterapia o all’assunzione di tipi particolari di farmaci.

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