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Analisi del vino: acidità titolabile, determinazione dell’etanolo, calcoli

Analisi del Vino per la Sicurezza e la Qualità

Le analisi del vino ricoprono un ruolo fondamentale nel settore vitivinicolo, permettendo di rilevare eventuali alterazioni che possono compromettere il prodotto finito. Le alterazioni, fenomeni naturali, possono derivare da diverse cause come l’utilizzo di uve ammuffite, il contatto eccessivo con l’ossigeno, la presenza di metalli o errori durante la vinificazione.

Determinazione dell’Acidità Titolabile nel Vino

Una delle analisi cruciali per valutare la qualità del vino è la determinazione dell’acidità titolabile (TA), che indica la concentrazione totale di ioni H+ e acidi non dissociati presenti nella soluzione. Questo parametro è determinante per valutare aspetti come la qualità, il grado di maturazione e la presenza di processi fermentativi nel vino.

Per misurare l’acidità titolabile di un vino, solitamente si utilizza una base forte come il NaOH insieme a un indicatore acido-base o un pHmetro per rilevare il punto equivalente. Questa misura è fondamentale per valutare la capacità sensoriale del vino, le sue proprietà antiossidanti e antimicrobiche, nonché il pH e il colore, che dipendono dalla presenza e dai tipi di acidi organici presenti.

Importanza delle Analisi per la Salute del Consumatore

Le analisi del vino non solo permettono di valutare la qualità del prodotto, ma anche di individuare eventuali adulterazioni o contraffazioni che possono mettere a rischio la salute dei consumatori. L’adulterazione del vino comporta modifiche fraudolente alla composizione del prodotto, spesso con l’aggiunta di sostanze dannose o con pratiche illecite di etichettatura.

In conclusione, le analisi del vino svolgono un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza e la genuinità di questo prezioso prodotto agroalimentare, contribuendo a preservare la fiducia dei consumatori e la reputazione del settore vinicolo.

Analisi chimica del vino: determinazione dell’acidità totale e dell’etanolo

Determinazione dell’acidità totale nel vino

La determinazione dell’acidità totale del vino è un processo importante per valutare la qualità e il sapore del prodotto. Per eseguire questa analisi, si prelevano 10.0 mL di vino bianco e si aggiungono alcune gocce di blu di bromotimolo, che conferisce al vino una colorazione gialla. Successivamente, si titola la soluzione con NaOH fino al punto in cui il colore passa da giallo a verde, e si registra il volume di NaOH utilizzato.

Si calcolano le moli di NaOH utilizzate, essendo pari a 0.100 moli per il volume di NaOH in litri. Poiché l’acido tartarico è un acido diprotico, la reazione con NaOH avviene con rapporto 1:2, determinando le moli di acido tartarico come la metà delle moli di NaOH. La massa di acido tartarico viene calcolata moltiplicando le moli di acido tartarico per 150.09 g/mol, e l’acidità totale è definita come la massa di acido tartarico divisa per 0.0100 L.

Determinazione dell’etanolo nell’analisi del vino

La determinazione dell’etanolo nel vino è fondamentale per valutare il grado alcolico del prodotto. Quest’analisi può essere effettuata tramite una titolazione ossidimetrica, conosciuta anche come bicromatometria, impiegando il bicromato di potassio.

Il bicromato di potassio ossida gli alcoli primari in aldeidi e successivamente in acidi carbossilici. Nel caso dell’etanolo, si forma prima etanale e poi acido etanoico, seguendo precisi passaggi reattivi legati al pH. Le reazioni specifiche sono le seguenti:

– 3 CH3CH2OH + Cr2O7^2- + 8 H+ → 3 CH3CHO + 2 Cr^3+ + 7 H2O
– 3 CH3CHO + Cr2O7^2- + 8 H+ → 3 CH3COOH + 2 Cr^3+ + 4 H2O

La reazione complessiva avviene in condizioni specifiche, determinando la trasformazione dell’etanolo in acido etanoico e altri composti.

Questa analisi chimica permette di valutare con precisione il contenuto di etanolo presente nel vino, contribuendo alla sua caratterizzazione e valutazione.In che modo effettuare la retrotitolazione in chimica analitica

Tempi e temperature ideali


Per garantire che la reazione di retrotitolazione giunga a completa, è consigliabile un tempo minimo di 30 minuti e una temperatura compresa tra i 60-65°C.

Procedura per la retrotitolazione


Prima di procedere con la retrotitolazione, è fondamentale assicurarsi che la soluzione sia adeguatamente acidificata e che vi sia un eccesso di bicromato per la successiva titolazione. La retrotitolazione prevede l’utilizzo di ferro (II) ammonio solfato esaidrato, conosciuto come sale di Mohr, e dell’indicatore redox 1,10-fenantrolina-solfato di ferro (II).

Reazione di retrotitolazione


Durante il processo di retrotitolazione, l’eccesso di bicromato reagisce con il ferro (II) secondo la seguente reazione:

Cr2O7^2- + 6 Fe^2+ + 14 H+ → 2 Cr^3+ + 6 Fe^3+ + 7 H2O

Preparazione delle soluzioni standard


Una soluzione standard di bicromato di potassio 0.115 M può essere ottenuta solubilizzando 33.8 g di bicromato di potassio in circa 500 mL di acqua e aggiungendo 325 mL di acido solforico concentrato.

Esecuzione della procedura


Il procedimento richiede di prelevare 20.0 mL di un campione di vino, versarlo in un pallone tarato da 100 mL e portarlo a volume. Successivamente, 5.0 mL di questa soluzione vanno trasferiti in una bottiglia in vetro borosilicato Schott.

Fase di retrotitolazione


Durante la fase di retrotitolazione, è necessario aggiungere 20.0 mL della soluzione di bicromato di potassio alla bottiglia e mantenerla in un bagno a 60-65°C per almeno 30 minuti, evitando la formazione di vapori di acetaldeide. Dopo il tempo di reazione, il contenuto della bottiglia può essere trasferito in una beuta per la diluizione e la titolazione con la soluzione di ferro (II) ammonio solfato.

Conclusione della procedura


Una volta completata la fase di retrotitolazione, si può procedere alla titolazione della soluzione non contenente vino, utilizzando l’indicatore fino a ottenere una soluzione dal colore verde smeraldo.

La corretta esecuzione della retrotitolazione è fondamentale per ottenere risultati analitici precisi e affidabili nelle analisi chimiche.

Analisi del Vino: Determinazione dell’Anidride Solforosa

Metodo di Titolazione per Calcolare il % V/V di Etanolo nel Vino

Un metodo comune per determinare il % V/V di etanolo nel vino è la titolazione. Si aggiungono 5 gocce di indicatore alla soluzione e si titola fino a quando la soluzione diventa marrone, registrando il volume di titolante aggiunto (VB). Si esegue poi la retrotitolazione della soluzione contenente vino per annotare il volume di titolante aggiunto (VA).

Per calcolare il % V/V di etanolo nel vino si utilizza la formula: % V/V = 25 – 25 (VA/ VB).

Determinazione dell’Anidride Solforosa nell’Analisi del Vino

La determinazione dell’anidride solforosa nel vino è un aspetto cruciale dell’analisi del vino sia per le sue implicazioni sulla salute sia per motivi organolettici.

Nell’Unione Europea, la concentrazione di SO2 totale in un vino non deve superare i 210 mg/L per i vini bianchi e i 160 mg/L per i vini rossi.

L’anidride solforosa, che ha effetti tossici sull’organismo, ha una dose massima giornaliera stabilita dall’OMS a 0.7 mg/kg di peso corporeo e una dose letale di 1.5 g/kg di peso corporeo.

La determinazione dell’anidride solforosa consente anche di calcolare l’acidità volatile sottraendola dall’acidità espressa in termini di acido acetico.

Metodo Ripper per la Determinazione dell’Anidride Solforosa

Il metodo Ripper, sviluppato nel 1898, si basa sulla reazione di ossidoriduzione: SO2 + I2 + 2 H2O → SO42- + 2 I- + 4 H+.

Questo metodo permette di determinare sia l’anidride solforosa libera che quella totale.

Determinazione dell’Anidride Solforosa Libera

Per determinare l’anidride solforosa libera, si aggiungono 5 mL di acido solforico al 25% m/m e 2-3 mL di salda d’amido a 50.0 mL di vino. Si titola con una soluzione 0.01 M di iodio fino a ottenere un colore blu persistente per almeno un minuto.

Per i calcoli, si utilizza il volume della soluzione di iodio e la sua molarità.

Analisi chimica dei vini: un’importante procedura enologica

Le analisi chimiche dei vini sono fondamentali per valutarne la qualità e l’autenticità. Tra le diverse metodiche impiegate, c’è la misurazione delle

moli di I2

, che si calcolano utilizzando la formula: moli di I2 = Molarità ∙ Volume (in Litri). Poiché il rapporto stechiometrico tra SO2 e I2 è di 1:1, le moli di I2 sono equivalenti a quelle di SO2.

Una volta noto il volume di vino utilizzato per la titolazione, si può calcolare la concentrazione molare di

SO2

con la formula: Molarità di SO2 = moli di SO2 / volume del vino (in Litri). Per convertire la concentrazione di biossido di zolfo libero espressa in mg/L in g/L, si moltiplica per 64.066 (peso molecolare di SO2) e successivamente per 1000 per ottenere la concentrazione in mg/L.

Determinazione dell’anidride solforosa totale

Per determinare l’anidride solforosa totale nel vino, si utilizza una metodica simile a quella precedente, ma con l’aggiunta di un pretrattamento del campione con una base forte. Il vino viene trattato con KOH 0.1 M, successivamente acidificato con acido solforico 3.5 M e titolato con una soluzione di iodio 0.01 M.

Determinazione dell’alcalinità delle ceneri nel vino

Un altro parametro importante nell’analisi del vino è l’alcalinità delle ceneri, utile per individuare eventuali frodi alimentari che potrebbero alterare il prodotto. Alcune tecniche enologiche, come la salatura, il fosfataggio e la gessatura, possono influenzare l’alcalinità del vino. È importante rispettare i limiti consentiti per l’aggiunta di queste sostanze al fine di garantire la qualità e l’autenticità del prodotto.

In conclusione, le analisi chimiche dei vini rappresentano uno strumento fondamentale per monitorare la loro composizione e garantire agli acquirenti un prodotto genuino e di alta qualità.

Importanza delle ceneri nell’analisi del vino

Le ceneri, ottenute dall’incenerimento dell’estratto secco del vino, sono fondamentali nell’analisi vitivinicola. Esse contengono i cationi, ad eccezione dell’ione ammonio, sotto forma di carbonati, ossidi e altri sali minerali anidri. La presenza e la concentrazione di questi cationi possono avere impatti sulla salute, pertanto la determinazione delle ceneri è cruciale.

Procedura per la determinazione delle ceneri

Per determinare l’alcalinità delle ceneri, 25 mL di vino vengono trattati con acido solforico 0.1 N e successivamente retrotitolati con NaOH 0.1 N. Il volume degli acidi e delle basi utilizzati permette di calcolare l’alcalinità delle ceneri mediante una formula apposita. Questo processo richiede precisione e attenzione per ottenere risultati accurati.

Determinazione dei polifenoli nel vino

I polifenoli, presenti nella buccia dell’uva, influenzano il colore, il gusto e l’odore del vino. Possono conferire un sapore astringente e svolgere un’azione antiossidante catturando radicali liberi e chelando metalli come il ferro, il rame e il manganese. La presenza dei polifenoli è quindi un parametro importante da analizzare per valutare la qualità del vino.

Importanza dell’analisi quantitativa

L’analisi quantitativa dei componenti del vino, come le ceneri e i polifenoli, richiede metodi precisi e strumenti adeguati per ottenere dati affidabili. Il monitoraggio accurato di questi parametri contribuisce a garantire la qualità e la sicurezza del prodotto finale. Grazie a tecniche avanzate, è possibile ottenere informazioni dettagliate sulla composizione chimica del vino e migliorarne le caratteristiche organolettiche.Come Misurare i Polifenoli nei Vini: Metodi e Applicazioni

I polifenoli presenti nei vini possono essere determinati attraverso diverse tecniche analitiche, tra cui la cromatografia ad alta prestazione (HPLC). Tuttavia, un metodo comune è l’utilizzo del reattivo di Folin–Ciocâlteu per la determinazione spettrofotometrica.

Il reattivo di Folin–Ciocâlteu è una miscela di fosfomolibdato e fosfotungstato che, in ambiente basico, reagisce con i gruppi -OH dei polifenoli, riducendosi e formando una miscela di ossidi di molibdeno e tungsteno con una caratteristica colorazione blu assorbita intorno a 750 nm.

Per quantificare i polifenoli, è necessario costruire una curva di calibrazione utilizzando una soluzione di acido gallico in diverse concentrazioni trattata con il reattivo di Folin–Ciocâlteu. Dopo 30 minuti, misurando l’assorbanza delle soluzioni, è possibile creare una retta di taratura per determinare la concentrazione di polifenoli nel vino.

Tuttavia, è importante sottolineare che il reattivo di Folin–Ciocâlteu non è specifico solo per i polifenoli, ma può reagire anche con altre specie riducenti come le proteine e i composti contenenti azoto. Inoltre, viene proposto anche per la misurazione del potere riducente totale.

Se sei interessato a scoprire di più sulla chimica analitica nel settore vinicolo, ti consiglio di leggere anche sugli altri metodi analitici utilizzati per determinare l’acidità titolabile, l’etanolo e l’anidride solforosa nei vini.

Per saperne di più:

– [Acidità Titolabile nei Vini](https://chimica.today/chimica-analitica/acidita-titolabile/)
– [Determinazione dell’Etanolo nel Vino](https://chimica.today/chimica-analitica/determinazione-delletanolo-nel-vino/)
– [Determinazione dell’Anidride Solforosa nel Vino](https://chimica.today/chimica/determinazione-dellanidride-solforosa-nel-vino/)

La Determinazione dei Polifenoli nel Vino

La determinazione dei polifenoli nel vino è un processo fondamentale per valutare la qualità e le proprietà organolettiche di questo prezioso nettare. I polifenoli sono composti presenti in varie quantità e varietà nel vino, e la loro presenza influisce sul colore, sul sapore e sulle caratteristiche antiossidanti della bevanda.

I polifenoli nel vino possono essere misurati attraverso diverse tecniche analitiche, tra cui la spettroscopia UV-Vis, la cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC) e altri metodi specifici per la determinazione di singoli composti polifenolici. Questi processi consentono di ottenere informazioni dettagliate sulla composizione fenolica del vino e sulla sua capacità antiossidante.

Per saperne di più sulla determinazione dei polifenoli nel vino e sull’importanza di questo parametro nella valutazione della qualità del prodotto, puoi consultare l’articolo completo su [Chimica Today](https://chimica.today/chimica-analitica/determinazione-dei-polifenoli-nel-vino/).

L’Alcalinità delle Ceneri

L’alcalinità delle ceneri è un parametro importante utilizzato in chimica per valutare la capacità di una sostanza di neutralizzare acidi. Questa proprietà è spesso misurata nel contesto dell’analisi dei campioni di suolo, dove l’alcalinità delle ceneri può fornire informazioni preziose sulla fertilità del terreno e sul suo potenziale agricolo.

La determinazione dell’alcalinità delle ceneri viene generalmente eseguita attraverso titolazioni acido-base, in cui si misura la quantità di acido necessaria per neutralizzare le sostanze alcaline presenti nelle ceneri. Questo parametro può influenzare la crescita delle piante, il bilancio del pH del terreno e altri processi biologici e chimici cruciali per l’agricoltura.

Per approfondire l’argomento dell’alcalinità delle ceneri e la sua rilevanza nella pratica agronomica, ti invitiamo a leggere l’articolo completo su [Chimica Today](https://chimica.today/chimica/alcalinita-delle-ceneri/).

Video: Importanza della Chimica nei Processi Analitici

Se sei interessato a scoprire il ruolo cruciale della chimica nei processi analitici moderni, ti consigliamo di guardare questo video informativo. Attraverso immagini coinvolgenti e spiegazioni dettagliate, potrai comprendere come la chimica sia fondamentale per la determinazione accurata di molte sostanze e parametri in vari settori scientifici e industriali.

Per guardare il video sull’importanza della chimica nei processi analitici, clicca [qui](https://www.youtube.com/watch?v=m6DegFTxYh0).

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