Analisi Presuntive di Sostanze Stupefacenti
Le analisi presuntive vengono condotte dagli operatori addetti alla prevenzione e repressiome dei traffici di sostanze stupefacenti, prima di essere confermate da analisi di laboratorio apposite.
Indice Articolo
- Vantaggi delle Analisi Presuntive
- Test Comuni per l’Identificazione di Sostanze
- # Test al Tiocianato di Cobalto
- # Test Marquis
- # Test di Dille-Koppanyi
- Identificazione dell’acetato di cobalto diidrato
- Test di Van Urk per l’identificazione dell’LSD
- Test di Duquenois–Levine per l’identificazione della marijuana
- Limiti dei test colorimetrici
Vantaggi delle Analisi Presuntive
Le analisi presuntive offrono una risposta rapida ed economica rispetto ai test di conferma, che richiedono tempi più lunghi e apparecchiature sofisticate. Queste analisi sfruttano reazioni colorimetriche con alcuni reagenti per identificare sostanze liquide o in polvere.
Le analisi presuntive possono essere effettuate anche con kit appositamente progettati per facilitarne l’uso.
Test Comuni per l’Identificazione di Sostanze
# Test al Tiocianato di Cobalto
Il test al tiocianato di cobalto è utilizzato per identificare la cocaina. Il reagente viene preparato solubilizzando tiocianato di cobalto in acqua e glicerina. Un campione della sostanza sospetta viene mescolato con il reagente e altri componenti per osservare eventuali reazioni. La presenza di cocaina produrrà una colorazione blu.
# Test Marquis
Il test Marquis è utilizzato per identificare alcaloidi come eroina, morfina, oppiacei e anfetamine. Questo test permette di osservare le variazioni di colore in seguito alla reazione tra la sostanza sospetta e il reagente di Marquis. Colorazioni rosse indicano la presenza di eroina e morfina, mentre colorazioni arancioni scure indicano la presenza di anfetamine.
# Test di Dille-Koppanyi
Il test di Dille-Koppanyi è impiegato per identificare i barbiturati. Questo test si basa sull’uso di due soluzioni specifiche che, in presenza di barbiturati, producono particolari reazioni colorimetriche.
In conclusione, le analisi presuntive sono parte integrante delle attività di controllo e sono fondamentali per identificare e contrastare il traffico di sostanze stupefacenti.Metodo di identificazione di sostanze chimiche tramite test colorimetrici
Il metodo di identificazione di composti chimici attraverso test colorimetrici è uno strumento fondamentale per determinare la presenza di specifiche sostanze. Questi test sono basati sulla variazione del colore che si verifica quando la sostanza in esame reagisce con specifici reagenti. Di seguito verranno descritti tre test ampiamente utilizzati per identificare sostanze specifiche.
Identificazione dell’acetato di cobalto diidrato
Una soluzione contenente 0.1 g di acetato di cobalto (II) diidrato solubilizzato in 100 mL di metanolo e acido acetico glaciale viene utilizzata per identificare la presenza di cobalto. Successivamente, una soluzione al 5% v/v di isopropilammina e metanolo viene aggiunta alla sostanza in esame. La complessazione del cobalto con l’azoto contenuto nei barbiturati produce una colorazione violetta.
Test di Van Urk per l’identificazione dell’LSD
Il test di Van Urk è impiegato per individuare la presenza di LSD. Il reagente di Van Urk, ottenuto solubilizzando p-dimetilamminobenzaldeide in etanolo al 95% e acido cloridrico concentrato, si colora di rosso in presenza di LSD quando viene messo a contatto con la sostanza sospetta.
Test di Duquenois–Levine per l’identificazione della marijuana
Il test di Duquenois–Levine è utilizzato per rilevare la marijuana. Il reagente di Duquenois, costituito da vanillina, acetaldeide ed etanolo, viene miscelato con la sostanza in esame. Al termine del processo, se la marijuana è presente, la fase organica appare colorata di viola.
Limiti dei test colorimetrici
È importante sottolineare che i test colorimetrici sono presuntivi e non rappresentano un metodo di conferma definitivo. Alcune sostanze possono produrre colorazioni simili, determinando quindi falsi positivi. Tuttavia, i test colorimetrici possono aiutare gli operatori a identificare la sostanza incognita restringendo le possibili opzioni. Ad esempio, un risultato positivo al test del tiocianato di cobalto può escludere la presenza di alcune sostanze come LSD, eroina e metanfetamina. Essi forniscono quindi una guida preliminare per l’identificazione delle sostanze.