La bicromatometria è una tecnica di titolazione ossidimetrica che sfrutta il bicromato di potassio come agente ossidante. Questo composto ha un potenziale normale di riduzione pari a +1.33 V, risultando meno ossidante rispetto al permanganato di potassio. Sebbene la bicromatometria sia meno spesso impiegata rispetto alla permanganometria, il bicromato di potassio è considerato uno standard primario grazie alla sua elevata purezza e al lungo periodo di conservazione delle sue soluzioni.
Potenziale di riduzione
Il bicromato di potassio ha un potenziale normale di riduzione che corrisponde alla semireazione Cr2O7^2- + 14 H^+ + 6 e^- → 2 Cr^3+ + 7 H2O, con un valore di E° = +1.33 V. Al contrario, il permanganato di potassio ha un potenziale normale di riduzione relativo alla semireazione MnO4^- + 8 H^+ + 5 e^- → Mn^2+ + 4 H2O pari a E° = +1.49 V.
Indicatori
A differenza delle titolazioni permanganometriche, le titolazioni bicromatometriche richiedono l’uso di indicatori redox per rilevare il punto finale della reazione. Gli indicatori devono avere un potenziale intermedio tra le due semireazioni di riduzione. Ad esempio, nell’analisi del ferro (II) con un potenziale di riduzione di +0.77 V, vengono utilizzati indicatori con un potenziale prossimo a 0.78 V come la difenilammina, la difenilbenzidina e la difenilammina solfonato, che presentano un viraggio dal verde al viola.
Applicazioni
La bicromatometria trova impiego nella determinazione del ferro (II) e nella misurazione del Chemical Oxygen Demand (COD). Per il calcolo del COD, le sostanze organiche e inorganiche presenti in un campione di acqua vengono ossidate dal bicromato di potassio in presenza di acido solforico concentrato e solfato di argento, con successiva retro-titolazione dell’eccesso di bicromato con solfato di ammonio e ferro (II).
Inoltre, la bicromatometria viene impiegata per determinare l’etanolo presente in soluzione. L’etanolo viene ossidato ad acido etanoico dal bicromato di potassio, con successiva determinazione dell’eccesso di bicromato mediante l’aggiunta di una soluzione di ioduro di potassio, dove lo ioduro viene ossidato in iodio. Infine, lo iodio viene titolato con una soluzione di tiosolfato di sodio che si converte in tetrationato.