Composizione dell’aria: approfondimento sulla sua struttura molecolare
Per comprendere meglio la composizione dell’aria e l’importanza di identificare le sostanze inquinanti presenti al suo interno, è fondamentale analizzare i principali costituenti che la compongono. L’aria è composta principalmente da gas come azoto, ossigeno, argon e vapore acqueo, con variazioni di concentrazione legate a fattori ambientali quali temperatura e pressione.
I componenti principali dell’aria secca includono l’azoto (N2), l’ossigeno (O2), l’argon (Ar), il biossido di carbonio (CO2), il neon (Ne), l’elio (He) e il metano (CH4). Questi gas costituiscono la base della composizione atmosferica e influenzano direttamente la qualità dell’aria che respiriamo.
Il processo di liquefazione dell’aria attraverso la condensazione permette di separare efficacemente l’ossigeno e l’azoto, aprendo la strada a molteplici utilizzi industriali per questi due gas.
Un metodo comune per determinare la quantità di ossigeno presente nell’aria è la combustione di metalli come il rame, il piombo, il magnesio o il fosforo bianco in presenza di aria. La differenza di peso tra il metallo combusto e il relativo ossido formatosi fornisce una stima accurata della presenza di ossigeno in un dato volume d’aria.
L’utilizzo di sensori elettrochimici o sensori NDIR (nondispersive infrared sensor) rappresenta un approccio moderno e affidabile per monitorare la presenza di gas nell’aria. Questi sensori sfruttano la tecnologia infrarossa per rilevare specifiche lunghezze d’onda assorbite dai gas presenti, consentendo una misurazione precisa e simultanea di diversi componenti gassosi.
Il controllo della qualità dell’aria è essenziale per garantire la salute pubblica e la protezione degli ecosistemi. Misurare e determinare con precisione la composizione dell’aria è cruciale per adottare le adeguate misure di salvaguardia ambientale e per monitorare l’impatto delle attività umane sull’aria che respiriamo quotidianamente.