Esame del contenuto di fosforo nel suolo.

L’analisi del fosforo nel terreno è un elemento cruciale per la salute delle piante. Diversi metodi, tra cui il test Mehlich-3, Bray-1 e Olsen test, possono essere impiegati per questa valutazione. La rilevanza del fosforo come nutriente è fondamentale, poiché riveste un ruolo centrale nella struttura vegetale e nelle reazioni biochimiche essenziali per le piante.

Importanza del fosforo per le piante

Tra gli effetti positivi che il fosforo esercita sui vegetali spiccano:

  • Stimolazione nello sviluppo delle radici
  • Aumento della resistenza del gambo e dello stelo
  • Miglioramento nella formazione dei fiori e nella qualità delle colture, così come nella produzione dei semi
  • Uniformità e precocità nella maturazione delle colture
  • Incremento della capacità di fissazione dell’azoto nelle leguminose
  • Maggiore resistenza delle piante alle malattie

Origini del fosforo nel terreno

Il fosforo nel terreno può avere due origini principali: organica e inorganica. Nella forma organica, lo si trova sotto forma di fosfati di inositolo, acidi nucleici e fosfolipidi. Invece, le forme inorganiche possono includere HPO42-, H2PO4–, e composti associati a calcio (Ca-P), ferro (Fe-P) e alluminio (Al-P). La quantità di HPO42- e H2PO4–, forme principali che le piante utilizzano per assorbire il fosforo, è influenzata dal pH del terreno.

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Metodi di estrazione del fosforo dal terreno

Prima di effettuare l’analisi del fosforo, è necessario procedere alla sua estrazione, la quale può essere realizzata attraverso vari metodi. Ad esempio, i campioni di terreno vengono solitamente essiccati a 50°C e setacciati fino a ottenere particelle di dimensioni inferiori a 2 mm. Un metodo di estrazione comune è quello con acqua, che permette l’analisi del fosforo in forma solubile. Si somministra acqua distillata a un campione di terreno di circa 300 g fino a saturazione. Se inclinando il pallone il campione inizia a scorrere, significa che è stato raggiunto lo stato di saturazione. Dopo un’ora di riposo, si può valutare se è necessario aggiungere altro terreno o acqua. Successivamente, la quantità di acqua utilizzata viene pesata e il campione lasciato riposare per circa 12 ore a temperatura ambiente, prima di subire centrifugazione e filtrazione per l’analisi tramite spettroscopia di emissione atomica. Altri metodi di estrazione del fosforo dal terreno comprendono l’uso di varie soluzioni, come indicato nella seguente tabella:

Metodo Soluzione usata Rapporto terreno/soluzione
CaCl2 CaCl2 0,01 M 1:10
LiCl LiCl 0,4 M Con 1:1,8 e 1:4
Ossido di ferro CaCl2 0,01 M 1:40
Olsen NaHCO3 0,5 M (pH = 8,5) 1:20
Calcio acetato-lattato Acido acetico 0.3 M Calcio lattato 0.05 M Acido ossalico 0.05 M 1:20
Mehlich 3 Acido acetico 0.2 M Ammonio nitrato 0.25 M Ammonio fluoruro 0.015 M Acido nitrico 0.013 M EDTA 0,001 M 1:10
Bray II Ammonio fluoruro 0.03 M Acido cloridrico 0.1 M 1:7
Ditionite NaHCO3 0,2 M Ditionite di sodio 0.12 M Sodio citrato 0.24 M 1:50

Il metodo di Olsen per l’analisi del fosforo

Il metodo di Olsen è utilizzato per stimare la biodisponibilità del fosfato inorganico in terreni con pH neutro o alcalino, ma risulta inefficace per quelli da moderatamente a fortemente acidi. Questo approccio si avvale dell’estrazione del fosfato mediante una soluzione di bicarbonato di sodio a 0.5 N, regolata a pH 8.5, permettendo così una reazione tra fosfati e bicarbonato, liberando ioni fosfato. Una delle tecniche più comuni per rivelare il fosfato è quella del blu di molibdeno, approvata dall’ American Public Health Association. In questo processo, gli ioni ortofosfato reagiscono con il molibdato di ammonio in condizioni acide, generando il complesso di acido dodeca molibdofosforico (12-MPA). La reazione netta si esprime come segue: PO43- + 12 MoO42- + 27 H+ → H3PO4(MoO3)12 + 12 H2O Il 12-MPA, in presenza di un agente riducente come l’acido ascorbico, porta alla formazione di un complesso blu di fosfomolibdeno. Questo complesso, il cui assorbimento si verifica attorno a 880–890 nm, segue la legge di Lambert-Beer, stabilendo la relazione tra assorbanza e concentrazione del fosfato. Fonte Verificata

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