Il pH di precipitazione dei solfuri metallici
Nel determinare il pH di precipitazione dei solfuri metallici si tiene conto della costante di dissociazione dell’acido H2S e del prodotto di solubilità del solfuro. Questo parametro è influenzato da tre equilibri, due legati all’idrolisi del solfuro e uno alla solubilità. I solfuri metallici, ad eccezione di quelli alcalini e alcalino-terrosi, sono poco solubili in acqua e si caratterizzano per la presenza dello ione S2- derivante dall’acido debole H2S.
La precipitazione dei solfuri è impiegata nell’analisi qualitativa per identificare alcuni cationi metallici. Per esempio, la reazione di precipitazione della soluzione di zinco (II), trattata con ioni solfuro, forma solfuro di zinco ZnS.
La dissociazione del solfuro è regolata dal Kps del sale, mentre i due equilibri di dissociazione dell’acido solfidrico sono determinati dalle costanti Ka1 e Ka2. Questi equilibri influenzano il pH di precipitazione dei solfuri, e da essi è possibile ricavare la concentrazione di H+ a un determinato pH.
Ad esempio, per il solfuro di zinco, che ha un Kps di 10^-20, una concentrazione di ioni zinco di 0.01 M corrisponde a un pH di precipitazione di 1. In modo analogo, per ottenere una precipitazione completa con una concentrazione finale di zinco pari a 10^-5, si otterrebbe un pH di 2.5. Questi valori indicano i pH a cui avviene la precipitazione dei solfuri metallici, e possono essere calcolati in modo simile per gli altri solfuri.
Il pH di precipitazione dei solfuri può essere calcolato sulla base delle costanti di dissociazione e di solubilità, e rappresenta un dato fondamentale nell’ambito dell’analisi chimica qualitativa.