Metodologia analitica volumetrica basata sulle reazioni redox
La tecnica dell’iodimetria è un metodo analitico volumetrico quantitativo che fa uso di reazioni redox, rientrando tra le categorie delle titolazioni ossidimetriche.
Una delle reazioni chiave coinvolte è quella della semireazione iodio/ioduro, con un potenziale normale di riduzione di +0.535 V. Questa caratteristica identifica l’iodio come un ossidante meno potente rispetto a sostanze come permanganato, bicromato e Ce^4+. Di conseguenza, l’iodio è utilizzato per titolazioni di sostanze facilmente ossidabili quali acido solforico, solfiti, idrazina, stagno (II) e arsenico (III).
Uno dei vantaggi principali dell’utilizzo dell’iodio in iodimetria è la sua compatibilità con variazioni di pH. Tuttavia, va evidenziato che lo iodio è poco solubile in acqua; questo inconveniente può essere superato tramite la formazione di triioduro mediante l’interazione con ioni ioduro.
La preparazione e standardizzazione della soluzione di triioduro
Per ottenere una soluzione standard di triioduro, si procede pesando con precisione una quantità di iodato di potassio, un solido standard primario, e aggiungendo un eccesso di ioduro di potassio. Successivamente, acidificando la soluzione con un acido forte fino a raggiungere un pH di circa 1, si ottiene il triioduro attraverso una reazione di disproporzione.
Alternativamente, la soluzione risultante può essere standardizzata mediante l’utilizzo di As_2O_3, che reagisce con il triioduro in un processo quantitativo.
Importanza del punto finale nella titolazione iodometrica
Per identificare il punto finale di una titolazione iodometrica, è possibile utilizzare l’indicatore amido o, nel caso in cui la soluzione dell’analita sia incolore, osservare il cambiamento di colore al momento in cui il triioduro è presente in eccesso. La stabilità delle soluzioni di triioduro può essere problematica a causa della reazione con l’ossigeno atmosferico, quindi è consigliabile preparare la soluzione appena prima dell’uso o standardizzarla nuovamente.