Le caratteristiche acido-base dei solventi
La comprensione delle proprietà acide e basiche delle sostanze diventa cruciale quando queste vengono impiegate come solventi. Numerosi solventi possono manifestare proprietà acide o basiche e, pertanto, vengono classificati come acidi o protogenetici, basici o protofili, anfiprotici (che possono agire sia come donatori che come accettori di protoni a seconda delle condizioni) e inerti o aprotici.
Il carattere anfiprotico è osservabile, in misura più o meno pronunciata, in tutti i solventi, ad eccezione di quelli aprotici. Questo si manifesta attraverso l’autoprotolisi o autoionizzazione, ad esempio:
H2O + H2O ⇌ H3O+ + OH-
CH3OH + CH3OH ⇌ CH3OH2+ + CH3O-
CH3COOH + CH3COOH ⇌ CH3COOH2+ + CH3COO-
NH3 + NH3 ⇌ NH4+ + NH2-
La costante di autoprotolisi, comunemente chiamata prodotto ionico dell’acqua, rappresenta il grado di autoprotolisi per ciascun solvente e assume un valore ben definito e costante a temperatura costante. Ad esempio, per un solvente anfiprotico HX soggetto all’equilibrio HX + HX ⇌ H2X+ + X-, la costante di autoprotolisi K viene espressa dalla relazione K = [H2X+ ] [X-].
La valutazione della forza acida, forza basica e costante dielettrica influisce sul valore della costante di autoprotolisi. Nel sistema acqua, ad esempio, la costante K è tanto più grande quanto maggiore è la tendenza degli equilibri ad andare verso destra. L’acido acetico, al contrario, rappresenta il caso opposto avendo forti proprietà sia acide che basiche, influenzate dalla costante dielettrica.
Grazie alle loro proprietà acido-base, i solventi possono influenzare gli acidi o le basi in essi sciolti. Ad esempio, l’acido perclorico, l’acido formico e l’acido acetico, sciolti in acqua, si comportano rispettivamente come acidi fortissimi, di media forza e debole. Se dissolti in ammoniaca liquida, solvente più protofilo dell’acqua, agiscono da acidi fortissimi, dimostrando l’effetto livellante del solvente.
In sintesi, la comprensione delle proprietà acido-base dei solventi è cruciale per valutarne l’effetto sui soluti in soluzione, garantendo una migliore comprensione dei processi chimici in atto.