La retrotitolazione: significato, esempi e esercizi svolti
La retrotitolazione è un metodo analitico utilizzato per determinare la concentrazione di un analita in una soluzione, reagendo con una quantità nota di reagente in eccesso, che sarà quindi titolata con un secondo reagente. Questo metodo è spesso utilizzato nelle titolazioni in cui il punto finale è di difficile individuazione.
Esempi tipici in cui viene utilizzata la retrotitolazione includono la titolazione acido debole-base debole, la presenza di reagenti volatili come l’ammoniaca e acidi o basi poco solubili come il carbonato di calcio.
Esercizio 1: Il volume di NaOH necessario per retrotitolare l’eccesso di HCl è 24.26 mL.
Esercizio 2: Il metallo M individuato è il litio.
Esercizio 3: Il valore di n nel composto Fe(OH)n è 3.
Esercizio 4: La concentrazione di ammoniaca è di 0.1140 M.
Esercizio 5: La quantità di carbonato di calcio presente nel campione è di 0.09859 g.
In generale, la retrotitolazione rappresenta un metodo importante e affidabile per determinare la concentrazione di una sostanza in soluzione, soprattutto in casi in cui il punto finale della titolazione è difficile da individuare.