Titolazioni ossidimetriche in chimica analitica
Le titolazioni ossidimetriche costituiscono una tipologia di tecniche analitiche volumetriche basate su reazioni di ossidoriduzione. Queste vengono impiegate per determinare la concentrazione di una sostanza attraverso l’utilizzo di un ossidante.
Alcune delle titolazioni ossidimetriche più comuni includono permanganometria, iodometria, bromatometria, bicromatometria e cerimetria.
Permanganometria
La permanganometria è una tecnica di titolazione ossidimetrica che fa uso dell’ione permanganato come ossidante. Quest’ultimo è ampiamente impiegato per via del suo elevato potenziale di riduzione, che permette reazioni quantitative con numerosi agenti riducenti. In aggiunta, il permanganato ha un’intensa colorazione che consente di rilevare il punto di equivalenza senza ricorrere a indicatori.
La permanganometria trova applicazione in varie analisi, come per esempio nella determinazione di composti di ossigeno, sostanze organiche contenenti carbonio e cloro totale.
Iodometria
La iodometria utilizza l’ione ioduro come agente riducente in una reazione di ossidoriduzione provocata dall’aggiunta di un ossidante, in genere ipoclorito. Questa tecnica viene impiegata per determinare la concentrazione di sostanze quali acido ascorbico, ipoclorito e solfito.
Altre titolazioni ossidimetriche
La bromatometria, bicromatometria e cerimetria sono ulteriori tecniche di titolazione ossidimetrica che impiegano rispettivamente bromato, bicromato e cerio come ossidanti. Ciascuna di queste tecniche trova applicazioni specifiche per la determinazione della concentrazione di diverse sostanze.
In sintesi, le titolazioni ossidimetriche rappresentano uno strumento rilevante in chimica analitica, consentendo la determinazione della concentrazione di sostanze attraverso reazioni di ossidoriduzione. Tali tecniche, con diverse applicazioni, trovano impiego in settori come l’industria farmaceutica, alimentare e ambientale.