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Traccianti radioattivi: impiego analitico

L’utilizzo dei traccianti radioattivi nell’analisi

I traccianti radioattivi, o marcatori radioattivi, sono ampiamente utilizzati in diverse applicazioni analitiche, sia nel campo chimico che in quello medico per fini diagnostici. La loro capacità di individuare facilmente la presenza di isotopi radioattivi e di determinarne con precisione l’attività, anche a livelli molto bassi, offre metodologie analitiche estremamente versatili.

Nel contesto analitico, uno dei problemi principali è rappresentato dalla determinazione quantitativa di una sostanza all’interno di una miscela complessa, in presenza di altre sostanze dalla composizione simile. Ad esempio, la determinazione di un idrocarburo nel petrolio o di un amminoacido in un idrolizzato proteico può risultare particolarmente complessa.

Metodo della diluizione isotopica diretta

Per affrontare queste sfide, viene applicato il metodo della diluizione isotopica diretta. Questo metodo coinvolge l’aggiunta di una quantità nota di una sostanza marcata con attività specifica conosciuta alla miscela contenente la sostanza da analizzare. Dopo la separazione e la purificazione della sostanza da analizzare, l’attività specifica del campione purificato consente di risalire alla quantità della sostanza inizialmente presente nella miscela.

Diluizione isotopica inversa

Inoltre, si può ricorrere alla diluizione isotopica inversa, che coinvolge la diluizione di una sostanza marcatrice nella miscela, seguita dalla separazione e purificazione della stessa per risalire alla quantità sconosciuta di sostanza marcatrice. Questo metodo trova applicazioni anche in campi ristretti come la determinazione del peso molecolare dei polimeri.

Applicazioni pratiche

L’utilizzo dei traccianti radioattivi consente anche di determinare con precisione il peso molecolare dei polimeri e di studiare i polimeri artificiali e biodegradabili. Inoltre, l’impiego di reattivi marcati con isotopi a vita breve aumenta notevolmente la sensibilità e l’accuratezza rispetto ai metodi che utilizzano reattivi non marcati.

In conclusione, l’impiego dei traccianti radioattivi nell’analisi offre moltissime possibilità e permette di superare le sfide analitiche legate alla determinazione quantitativa di sostanze in miscele complesse.

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