# Ossido di Tungsteno: Caratteristiche, Sintesi e Applicazioni
L’ossido di tungsteno, noto anche come ossido di tungsteno (VI), è un composto chimico in cui il tungsteno presenta un numero di ossidazione +6, con la formula chimica WO3. Fu scoperto per la prima volta nel 1841 dal chimico Robert Oxland, sebbene l’elemento tungsteno stesso fosse stato isolato alla fine del XVIII secolo dai fratelli José e Fausto Delhuyar.
Indice Articolo
Proprietà dell’Ossido di Tungsteno
Questo ossido è comunemente presente in natura come ossido idrato in minerali quali tungstite, meymacite e idrotungstite. Tra le sue principali caratteristiche ci sono le proprietà semiconduttive, un’ampia banda di conduzione, elevata conduttività elettrica e notevole mobilità degli elettroni. Grazie a queste peculiarità, l’ossido di tungsteno è utilizzato in vari campi, dall’ottica alla fotocatalisi elettrochimica e ai sensori di gas. Struttura dell’Ossido di Tungsteno
La struttura dell’ossido di tungsteno è polimorfica e varia in base alla temperatura. A temperature superiori a 740°C, assume una forma tetragonale, tra 330°C e 740°C è ortorombica, e fra 17°C e 330°C è monoclinica. La struttura cristallina dell’ossido di tungsteno è simile a quella della perovskite ABO3, ma senza l’elemento A, con gli atomi di ossigeno e tungsteno che si dispongono agli angoli e al centro di ogni ottaedro. Sintesi dell’Ossido di Tungsteno
In laboratorio, l’ossido di tungsteno si ottiene attraverso la calcinazione del paratungstato di ammonio in condizioni ossidanti, o tramite sintesi idrotermale. Altri metodi di sintesi includono reazioni di precipitazione e il metodo di reazione gas-liquido. ![tungsteno](https://it.wikipedia.org/wiki/Ossido_di_tungsteno)