Composti di coordinazione

Struttura e Classificazione dei Composti di Coordinazione

I composti di coordinazione, conosciuti anche come complessi metallo-ligando, costituiscono una categoria di composti in cui un metallo centrale è circondato da leganti, che possono essere molecole o ioni. Questi composti sono stati scoperti nel 1798 con la sintesi casuale dell’esamminocobalto(III) cloruro, CoCl3 ∙6 NH3> da parte di Tassaert. Successivamente, è emerso che altri leganti come l’ammoniaca e anioni potevano formare complessi con i metalli. La nomenclatura di tali composti si basa spesso sul colore.

Postulati di Werner sulla Coordinazione

La teoria della coordinazione proposta da Werner nel 1893 si concentra su tre postulati fondamentali:
1. Gli elementi presentano una valenza primaria e una valenza secondaria.
2. Ogni elemento tende a soddisfare sia la valenza primaria che quella secondaria.
3. La valenza secondaria è rivolta verso posizioni fisse nello spazio.

Werner ha rappresentato il complesso Co[(NH3)6]Cl3 secondo il suo modello, mostrando come gli ioni Cl saturino la valenza primaria del cobalto, mentre le molecole di NH3 soddisfano la valenza secondaria agendo come leganti nella sfera di coordinazione del metallo.

Strutture e Classificazione

L’approccio di Werner alla coordinazione dei composti metallici ha evidenziato che i complessi esacoordinati presentano una struttura ottaedrica. Attraverso una tabella comparativa, è stata evidenziata la correlazione tra il numero di isomeri conosciuti e le possibili strutture planari, prismatica triangolare e ottaedrica, che ha portato alla conclusione che le strutture planari e prismatica triangolare non sono accettabili.

In conclusione, i composti di coordinazione e la teoria di Werner hanno rappresentato un contributo significativo per la comprensione della struttura e della classificazione dei complessi metallici. La validità di queste spiegazioni è stata confermata attraverso l’analisi delle proprietà e delle strutture molecolari dei composti di coordinazione.

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