Benefici e Utilizzo del Salicilato di Sodio
Il salicilato di sodio è noto per i suoi effetti antinfiammatori, antipiretici e analgesici, oltre al suo potere inibitorio sull’aggregazione piastrinica. Essendo la base coniugata dell’acido salicilico, deriva originariamente dalla pianta del salice, identificata e derivata dal latino salix.
Indice Articolo
Azione Antinfiammatoria del Salicilato di Sodio
Il salicilato di sodio agisce anche come farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS), con le sue azioni farmacologiche legate all’inibizione delle cicloossigenasi, del trombossano A2 derivato dalle piastrine e del NF-κB. Quest’ultimo è un complesso proteico che funge da fattore di trascrizione attivato da stimoli infiammatori come virus, batteri e stress ossidativo.
Proprietà e Sintesi del Salicilato di Sodio
Una soluzione di salicilato di sodio è alcalina a causa della costante di dissociazione acida dell’acido salicilico. Il salicilato di sodio si presenta come un solido bianco inodore, solubile in acqua e sensibile alla luce, con solubilità aumentata a temperature elevate.
La sintesi del salicilato di sodio può avvenire mediante diverse vie, come la reazione del metilsalicilato con l’idrossido di sodio o la reazione del fenossido di sodio con biossido di carbonio ad elevate temperature e pressione. Tuttavia, sono state sviluppate nuove metodologie sintetiche che permettono di ottenere il salicilato di sodio con resa elevata e minima produzione di sottoprodotti indesiderati.
La Sintesi dell’Acido Salicilico e le sue Reazioni Chimiche
L’acido salicilico può essere ottenuto attraverso diversi processi chimici. Una delle metodologie prevede la reazione del fenossido di sodio con anidride carbonica a temperature superiori a 165°C, producendo salicilato di sodio che, a sua volta, può essere convertito in acido salicilico. Un altro metodo prevede la reazione tra acido salicilico e carbonato di sodio, che porta alla formazione di acido salicilico, acqua e biossido di carbonio.
Reazioni Chimiche
Il salicilato di sodio, in presenza di idrossido di sodio e ossido di calcio, subisce una reazione di decarbossilazione producendo fenolo e carbonato di sodio. Inoltre, la reazione con l’acido cloridrico genera acido salicilico e cloruro di sodio, utilizzabile per la titolazione acido-base con fenolftaleina come indicatore.
Dalla reazione tra salicilato di sodio e acido solforico si ottengono sali gialli dell’acido nitrosalicilico, impiegati nella determinazione spettrofotometrica dei nitrati nell’acqua potabile, sostanze che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare dei neonati, poiché possono causare la formazione di metaemoglobina, provocando la “malattia del bambino blu”.
Attività Farmacologica
Il salicilato di sodio condivide molte caratteristiche con l’aspirina, pur non essendo acetilato come quest’ultima. L’acido salicilico è noto per le sue proprietà antinfiammatorie, identificate già negli estratti di corteccia di salice. Tuttavia, per eliminare il sapore amaro dell’acido salicilico, è stato sintetizzato l’acido acetilsalicilico, noto come aspirina, che conserva l’azione antinfiammatoria.
Le principali differenze tra il salicilato di sodio e l’aspirina risiedono nel tempo di emivita e nell’azione irreversibile di acetilazione della cicloossigenasi, peculiarità che contraddistinguono l’aspirina. Il salicilato di sodio, sebbene meno efficace nel ridurre il dolore rispetto all’aspirina, viene utilizzato da pazienti ipersensibili a quest’ultima.