Acidi diprotici: caratteristiche e reazioni
Gli acidi diprotici sono quegli acidi in grado di rilasciare due ioni H3O+ in soluzione acquosa. Secondo la teoria di Arrhenius, un acido è definito come una sostanza capace di generare ioni H3O+ in soluzione. A temperatura e pressione standard, l’acido cloridrico (HCl), noto anche come cloruro di idrogeno, esiste allo stato gassoso, ma in soluzione acquosa agisce come acido, reagendo con l’acqua secondo la seguente equazione:
HCl + H2O → H3O+ + Cl–
L’acido cloridrico è un esempio di acido diprotico.
Equilibrio di dissociazione
Un acido diprotico può essere rappresentato con la formula H2A ed è soggetto a due equilibri di dissociazione:
H2A + H2O ⇄ H3O+ + HA– (regolato dalla costante di equilibrio Ka1)
HA– + H2O ⇄ H3O+ + A2- (regolato dalla costante di equilibrio Ka2)
Il valore della prima costante di dissociazione è maggiore rispetto a quello della seconda, poiché il primo protone che viene liberato è più acido rispetto al secondo. In soluzione, sia HA– che A2- sono sempre presenti in diverse quantità.
Esempi
Tra gli esempi di acidi diprotici più comuni troviamo l’acido solforoso (H2SO3), l’acido carbonico (H2CO3), l’acido solfidrico (H2S), l’acido cromico (H2CrO4), e l’acido selenico (H2SeO4). Inoltre, esistono acidi diprotici anche all’interno dei composti organici, come l’acido ascorbico, l’acido tartarico, l’acido ossalico, l’acido malonico, l’acido succinico e tutti gli acidi bicarbossilici. L’acido solforico, in particolare, è considerato completamente dissociato nella prima dissociazione, poiché presenta un elevato valore di Ka1, mentre il valore di Ka2 è relativamente alto. Questi acidi dimostrano una grande varietà di reazioni e sono ampiamente presenti in diversi ambiti della chimica.
Ora che hai una migliore comprensione degli acidi diprotici e del loro equilibrio di dissociazione, puoi approfondire ulteriormente la loro importanza e il loro ruolo nella chimica.