Acidi minerali: utilizzo e scoperta
Gli acidi minerali sono sostanze inorganiche senza carbonio, ampiamente utilizzate come materia prima nell’industria. Furono scoperti da figure come Abū Mūsā Jābir ibn Ḥayyān al-Azdī, noto come Gerber, durante l’VIII secolo grazie alla loro capacità di sciogliere metalli.
Un importante alchimista spagnolo del XIV secolo, attribuì la scoperta dell’acido solforico e si interessò agli acidi forti, aprendo la strada per la produzione di altri acidi minerali, come l’acido nitrico e l’acido cloridrico.
L’alchimista pseudo-Gerber spiegò il processo per ottenere l’acido solforico riscaldando composti contenenti zolfo, con la formazione di zolfo e un gas contenente ossigeno. Raffreddando questo gas in presenza di acqua, si ottiene un liquido oleoso, noto come acido solforico acquoso, in grado di sciogliere i metalli.
L’acido nitrico è stato ottenuto dal nitro, oggi noto come nitrato di potassio, e l’acqua regia, utile per sciogliere l’oro, è stata scoperta attraverso la miscelazione di un sale ammoniacale, ovvero il cloruro di ammonio, con l’acido nitrico.
Attualmente, gli acidi minerali sono utilizzati in numerose reazioni industriali per la produzione di sostanze sia organiche che inorganiche, sfruttando le loro proprietà corrosive. Tra i principali acidi minerali si trovano l’acido solforico, l’acido nitrico e l’acido cloridrico, ma vi sono anche molti altri acidi, dai superacidi agli acidi deboli.