Interazioni tra acidi e metalli: classificazione in base all’attività
Quando si verificano le reazioni tra acidi e metalli, si genera un composto noto come sale insieme a idrogeno gassoso. L’effettiva reattività dipende dalla classificazione dei metalli in base alla scala di attività o ai potenziali di ossidazione.
La classificazione rivela che i metalli superiori nell’ordine rispetto all’idrogeno hanno la capacità di reagire con acidi comuni come l’acido cloridrico e l’acido solforico.
Ad esempio, il metallo zinco reagisce con l’acido cloridrico seguendo questa reazione redox:
Zinco(s) + 2 acido cloridrico(aq) → cloruro di zinco(aq) + idrogeno(g)
Durante questa reazione, lo zinco subisce un’ossidazione da 0 a +2, mentre l’idrogeno passa da un’ossidazione di -1 a 0. Il cloro, con un’ossidazione di -1, agisce come osservatore.
Un’altra reazione di esempio è quella del ferro con l’acido solforico:
Ferro(s) + acido solforico(aq) → solfato di ferro(aq) + idrogeno(g)
Al contrario, metalli meno reattivi come il rame non reagiscono con acidi come HCl o H2SO4. Per far reagire il rame, è richiesto un acido ossidante come l’acido nitrico.
L’oro, ancora meno reattivo del rame, richiede l’uso di acqua regia, una combinazione di acido nitrico e acido cloridrico concentrati, per essere ossidato.
La dissoluzione dell’oro in acqua regia avviene attraverso questa reazione:
Oro(s) + acido nitrico(aq) + acido cloridrico(aq) → cloruro aurico(aq) + ossido di azoto(g) + acqua(l)
Una reazione simile avviene per la trasformazione del platino in acido cloroplatinico mediante l’uso di acqua regia:
Platino(s) + 4 acido nitrico(aq) + 6 acido cloridrico(aq) → cloroplatinico(aq) + biossido di azoto(g) + acqua(l)