Acido selenioso: informazioni, produzione, reazioni e impieghi
L’acido selenioso, con la formula H2SeO3, è un ossiacido in cui il selenio mostra un’ossidazione di +4 legato a un doppio legame di ossigeno e a due gruppi -OH. Rispetto all’acido solforoso, è più facilmente isolabile e insieme all’acido selenico costituisce gli ossiacidi del selenio.
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Descrizione dell’acido selenioso
L’acido selenioso si presenta sotto forma di cristalli incolori e igroscopici. A contatto con agenti riducenti, reagisce in modo esotermico. È solubile in etanolo e leggermente solubile in ammoniaca. La decomposizione avviene a 200°C con formazione di acqua e vapori tossici di biossido di selenio. La sua natura diprotica comporta due equilibri di dissociazione.
Processo di produzione
L’acido selenioso può essere ottenuto attraverso la decomposizione dell’acido selenico a una temperatura superiore a 200°C o tramite la reazione del selenio con acido nitrico, con la produzione di biossido di azoto come sottoprodotto.
Reazioni chimiche
In presenza di permanganato di potassio, l’acido selenioso forma acido selenico. Con acido nitrico e ioduro di potassio reagisce producendo selenio e iodio. Inoltre, la reazione con l’acetaldeide porta alla formazione di etandiale, noto come glicole, utilizzato nell’industria tessile per la produzione di tessuti resistenti al restringimento durante il lavaggio.
Applicazioni dell’acido selenioso
L’acido selenioso ha molteplici utilizzi, tra cui nei pannelli solari, sensori di luce, stampanti laser e fotocopiatrici. È impiegato nel processo di brunitura a freddo per modificare il colore dell’acciaio e nella patinatura di rame, ottone e bronzo. Inoltre, funge da agente ossidante nella sintesi di composti 1,2-dicarbonilici.