Composti dell’Antimonio: Una Panoramica Completa
L’antimonio è rinvenuto in natura principalmente sotto forma di solfuro, con la stibnite come il suo composto più significativo. Nicolas Lémery, un chimico francese, fu il primo a condurre studi scientifici sull’antimonio e i suoi composti, pubblicando i risultati nel 1707.
Ottenimento
Il metallo viene ottenuto scaldando la stibnite con il ferro. I minerali meno ricchi vengono arrostiti e l’ossido risultante è ridotto con carbone. L’elemento esiste in diverse forme allotropiche, ma solo una è stabile a temperatura ambiente. L’antimonio viene impiegato in lega con il piombo come induritore. In lega con stagno e piombo, forma peltro, usato per imitare l’argento in varie creazioni. L’antimonio è stabile all’aria ma brucia a temperature elevate, producendo il triossido. È facilmente attaccato dagli alogen, si combina con vari metalli e non metalli, ed è ossidato da acido nitrico e acido solforico.
Composti
Fra i composti dell’antimonio in cui ha numero di ossidazione (III), si ricorda la stibina, idruro di antimonio. La stibina è un gas instabile, buon riducente e velenoso.
Ossidi
Sono noti tre ossidi dell’antimonio: Sb2O3, Sb2O5, SbO2. Il primo ha formula molecolare Sb4O6 ed è analogo a P4O6 e As4O6. Il pentossido Sb2O5 si ottiene per azione dell’acido nitrico sul metallo.
Solfuri
Sono noti due solfuri dell’antimonio, Sb2S3 e Sb2S5, ottenuti per sintesi diretta o per precipitazione con solfuro di idrogeno da soluzioni di sali di Sb(III) e Sb(V).
Alogenuri
Sono noti tutti i trialogenuri SbX3; i più importanti sono SbF3 e SbCl3. Dei pentalogenuri, esistono SbF5 e SbCl5. SbF5 è un liquido viscoso di natura polimerica, mentre SbCl5 è un energico agente clorurante. Esistono anche altri alogenuri complessi come [Sb2F7]– e [Sb4F16]4-.