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Apticità da Esperimenti

Comprendere la Apticità nei Composti di Coordinazione: Tutti i Dettagli

Nel campo della chimica dei composti di coordinazione, il concetto di apticità, coniato dal noto chimico Frank Albert Cotton, riveste un ruolo fondamentale. Esso indica la capacità di un legante di coordinarsi a un centro metallico tramite una serie di atomi contigui. Tale caratteristica è rappresentata dalla lettera greca “η” seguita da un numero che specifica il legante e il numero di atomi coinvolti nella coordinazione.

Inizialmente, l’apticità è stata introdotta per indicare il numero di atomi donatori adiacenti presenti in un sistema π legato al metallo centrale. Attualmente, invece, viene impiegata per descrivere il modo in cui un determinato legante si lega al metallo centrale.

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I valori di apticità variano da 1 a 8 e corrispondono al numero di leganti direttamente legati al metallo. Ad esempio, η5 indica un legante che si lega al metallo attraverso cinque atomi contigui.

Per completare il quadro, è importante menzionare la denticità, che rappresenta il numero di gruppi donatori dello stesso legante che si legano al centro metallico. Mentre i leganti monodentati si legano con un solo atomo al metallo, i leganti polidentati formano legami con più gruppi donatori.

A titolo di esempio, la dietaletinriammina è un legante tridentato, la trietilentetrammina è un tetradento, l’etilendiammino triacetato è un pentadento e l’EDTA è un esadento. Questi leganti vengono identificati attraverso il metodo di notazione “k”, che indica il numero di gruppi donatori legati al metallo.

In conclusione, l’apticità si riferisce al numero di atomi adiacenti coinvolti nella coordinazione, mentre la denticità indica il numero di gruppi donatori del legante che si legano al centro metallico attraverso legami chimici covalenti. Per ulteriori approfondimenti su questo argomento, ti invitiamo a consultare fonti specializzate in chimica dei composti di coordinazione.

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