Argento: un metallo di transizione con proprietà uniche
L’argento è un metallo di transizione con numero atomico 47 e configurazione elettronica [Kr] 4d10 5s1. È noto fin dall’antichità e risale al 3400 a.C. Si trova in minerali come l’argentite, la pirargirite, la cerargirite e la proustite. Le miniere più importanti si trovano in America centrale e meridionale, ma anche in Canada, Polonia e in Australia.
Metodi di ottenimento dell’argento
L’argento si ottiene dai suoi minerali mediante i processi di cianurazione, amalgamazione e disargentazione del piombo. Il processo di cianurazione consiste nel trattare i minerali di argento opportunamente macinati con cianuro di sodio e viene successivamente trattato con zinco metallico per formare il metallo. Il processo di amalgamazione, ormai in disuso, consiste nel trasformare i minerali in cloruro di argento che, trattato con mercurio metallico, forma un amalgama. Il processo di disargentazione del piombo, detto processo Parkes, consiste nel recupero dell’argento presente nel piombo grezzo.
Reazioni e usi dell’argento
L’argento si scioglie a caldo in acido solforico concentrato e in acido nitrico diluito. Se esposto all’aria contenente solfuro di idrogeno, si ricopre di una patina scura di solfuro di argento che lo preserva da ulteriori ossidazioni. L’argento è impiegato in oreficeria, per la preparazione di leghe, nella monetazione e nell’industria fotografica ed elettrotecnica. Allo stato puro è molto tenero ed è spesso legato con altri metalli, soprattutto con il rame, per usi pratici.
In conclusione, l’argento è un metallo versatile con molteplici proprietà e utilizzi, che lo rendono un elemento fondamentale in diversi settori industriali.