Sintesi, solubilizzazione e usi del cloruro di argento
Il cloruro di argento si trova comunemente nel minerale clorargirite, in varie colorazioni come giallo, viola, verde, grigio o marrone chiaro. Si presenta in una struttura cristallina a facce centrate, similmente al cristallo di cloruro di sodio.
Il cloruro di argento è un composto di colore bianco con scarsa solubilità in acqua. La sua solubilità è determinata dal prodotto di solubilità, il quale indica che in un litro di acqua si solubilizzano 0.00191 g di AgCl.
Sintesi
Il cloruro di argento può essere ottenuto per precipitazione da soluzioni di nitrato di argento e cloruro di sodio, come mostrato nella seguente reazione:
AgNO3(aq) + NaCl(aq) → AgCl(s) + NaNO3(aq)
La scarsa solubilità del composto è sfruttata per rilevare la presenza di ioni cloruro in soluzione, aggiungendo un sale solubile di argento.
Solubilizzazione
Grazie alla capacità dell’argento di formare complessi, può solubilizzarsi in soluzioni di ammoniaca, formando il complesso diamminoargento.
Il cloruro di argento è inoltre fotosensibile e si decompone quando esposto alla luce solare. È impiegato nelle lenti fotocromatiche, le quali si scuriscono quando esposte alla luce e ritornano allo stato trasparente in assenza di essa.
Ossidazione e riduzione
Il cloruro di argento è suscettibile all’ossidazione e alla riduzione in presenza di luce, attraverso due semireazioni. La presenza di cloruro di rame (I) garantisce la reversibilità del processo.
Usi
Il cloruro di argento è utilizzato nell’elettrodo di riferimento, rappresentato come Ag(s), AgCl(s)/Cl-(aq). Questo composto è impiegato per l’equazione di Nernst, in cui si determina che E = 0.222 – 0.05916 log [Cl-].
In conclusione, il cloruro di argento, nonostante la sua scarsa solubilità, trova impiego in diverse applicazioni, dalla chimica analitica alla produzione di lenti fotocromatiche.