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Configurazione elettronica delle molecole biatomiche

Configurazione elettronica e legame nelle molecole biatomiche

Le molecole biatomiche seguono precise regole di configurazione elettronica che influenzano la formazione dei legami tra gli atomi. La distribuzione degli elettroni sugli orbitali molecolari è essenziale per determinare l’esistenza di queste molecole, garantendo che il numero totale di elettroni corrisponda al numero di orbitali atomici combinati e che sia rispettato l’ordine di riempimento degli orbitali secondo l’energia crescente.

Molecola di idrogeno (H2)

Prendiamo ad esempio la molecola di idrogeno (H2). Ogni atomo di idrogeno, con numero atomico Z = 1, ha una configurazione elettronica di 1s¹. Quando due atomi di idrogeno si avvicinano, condividono gli elettroni generando una molecola con configurazione elettronica 1s², simile al doppietto elettronico dell’elio. La presenza di un singolo legame di tipo σ fra i due atomi di idrogeno è confermata dalla teoria degli orbitali molecolari.

Molecola di elio (He2)

Per quanto riguarda la molecola di elio (He2), con numero atomico Z = 2 e configurazione elettronica 1s², la formazione di questa molecola è poco probabile poiché ogni atomo di elio ha già un doppietto elettronico completo, secondo la teoria degli orbitali molecolari.

Molecola di litio (Li2)

Passando alla molecola di litio (Li2), con numero atomico Z = 3 e configurazione elettronica 1s² 2s¹, la teoria degli orbitali molecolari conferma l’esistenza di Li2 dove i due atomi di litio sono legati da un singolo legame di tipo σ.

Molecola di azoto (N2)

Infine, consideriamo la molecola di azoto (N2), con numero atomico Z = 7 e configurazione elettronica 1s², 2s², 2p³. La teoria degli orbitali molecolari conferma l’esistenza della molecola N2, in cui i due atomi di azoto sono legati da un triplo legame.

In conclusione, la configurazione elettronica e il numero di orbitali molecolari giocano un ruolo fondamentale nell’influenzare l’esistenza e la natura dei legami nelle molecole biatomiche, confermando la precisione delle regole che regolano la formazione di queste strutture molecolari.

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