Cromofori: antocianine, carotene, licopene
Le molecole contenenti gruppi cromofori presentano elettroni π in grado di spostarsi dall’orbitale di legame a quello di antilegame. Alcune molecole, come il benzene, nonostante contengano elettroni π, appaiono incolore.
Affinché un gruppo presenti in una molecola sia considerato un cromoforo, è necessario che la differenza di energia tra i due orbitali molecolari rientri nello spettro del visibile.
Gruppi cromofori
Le lunghezze d’onda assorbite dipendono dal gap di energia coinvolto nella transizione. Molecole con legami singoli assorbono lunghezze d’onda nell’U.V., mentre strutture più complesse assorbono nel visibile. Ad esempio, la presenza di più legami π e le loro interazioni possono influenzare il gap energetico tra gli orbitali molecolari.
Alcune sostanze come il licopene, il β-carotene e le antocianine presentano un’alternanza di legami singoli e doppi con la possibilità di formare orbitali molecolari di tipo π ai quali partecipano più di due atomi. La coniugazione di due o più cromofori provoca uno spostamento dell’assorbimento verso maggiori lunghezze d’onda, corrispondente a una minore energia per portare un elettrone da un orbitale π a uno π*.
Quando il numero di doppi legami coniugati aumenta, il divario energetico tra l’orbitale molecolare più occupato e l’orbitale molecolare non occupato si riduce e la lunghezza d’onda della luce necessaria per promuovere un elettrone si sposta nella regione visibile, conferendo una colorazione alla sostanza.
Il colore visibile di una sostanza è determinato dalle radiazioni riflesse e non dalla lunghezza d’onda della colorazione assorbita.