Scoperta dell’ittrio
L’ittrio è considerato un metallo di transizione spesso incluso tra i metalli delle terre rare, in quanto si trova in minerali che contengono lantanidi o uranio, ma non si trova allo stato nativo. La sua storia inizia nel 1787 quando Carl Arrhenius studiò un minerale estratto da una cava vicino a Ytterby, in Svezia. Nel 1794, il chimico finlandese Johan Gadolin analizzò il minerale e scoprì una sostanza sconosciuta, che successivamente fu identificata come ittrio.
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Proprietà e Reattività
L’ittrio è di colore argenteo, ha un elevato punto di fusione e presenta numeri di ossidazione +1, +2 e +3, con il +3 come il più comune. Si ossida lentamente all’aria e brucia rapidamente formando ossido di ittrio (III) Y2O3. Reagisce con acido cloridrico, ossigeno e alogenati secondo specifiche reazioni chimiche. Usi dell’ittrio
L’ittrio viene utilizzato in diverse applicazioni industriali. Viene impiegato nei tubi catodici per emettere una colorazione rossa, nelle leghe di alluminio e magnesio per aumentarne la resistenza, e nella ghisa per renderla più lavorabile. In campo medico, l’ossido di ittrio viene utilizzato per stabilizzare l’ossido di zirconio nelle protesi dentali in ceramica prive di metallo, rappresentando una soluzione all’avanguardia. Inoltre, l’ossido di ittrio può reagire con ossido di bario e ossido di rame (II) per formare un superconduttore ad alta temperatura. Ecco un articolo che esplora la storia, le proprietà e gli usi dell’ittrio, un metallo di transizione importante con diverse applicazioni industriali e mediche. La sua scoperta risale al 1787 quando Carl Arrhenius studiò un minerale estratto da Ytterby, in Svezia, e successivamente identificato come ittrio. Questo metallo argentato presenta numeri di ossidazione variabili e reagisce con diversi composti chimici. Tra i suoi usi più noti, l’ittrio è impiegato in leghe metalliche per aumentarne la resistenza, nei tubi catodici per emettere luce rossa e nel settore odontoiatrico per stabilizzare protesi dentali ceramiche senza metallo.