La Brookite: un’importante variante del biossido di titanio
La Brookite è un tipo meno comune di biossido di titanio e rappresenta uno dei tre polimorfi principali insieme a Rutilo e Anatase. Caratteristica per la sua struttura cristallina distintiva, la Brookite si differenzia dalle altre forme per la sua struttura ortorombica che contiene otto molecole di TiO2.
Chiamata così in onore dell’eminentecristallografo britannico Henry James Brooke da Armand Lévy nel 1825, la Brookite è un minerale noto per la sua rarità e bellezza.
Presenza e distribuzione della Brookite
Questo minerale si trova comunemente all’interno di vene alpine fratturate presenti in gneiss e graniti, spesso associato ad altri minerali come Quarzo, Albite, Calcite, Rutilo e Anatase. La Brookite si può trovare anche in depositi alluvionali grazie alla sua elevata densità. Alcune delle località rinomate per la presenza di Brookite includono Galles, le Alpi francesi, austriache e svizzere, nonché il Monte Bregaceto in Liguria, Italia. Cristalli distintivi di Brookite si possono trovare anche in Russia, Norvegia, Madagascar e Pakistan, così come negli Stati Uniti, in luoghi come Arkansas, Colorado e New York.
Caratteristiche fisiche della Brookite
I cristalli di Brookite si presentano in varie forme come tabulari, piramidali o pseudoesagonali con terminazioni appuntite. I colori variano da rossi vivaci a nero, con alcune sfumature giallastre o biancastre. La Brookite ha una durezza che va da 5.5 a 6.0 sulla scala di Mohs e un peso specifico tra 4.08 e 4.18. È interessante notare che la Brookite si trasforma in Rutilo a 750°C.
Utilizzo del biossido di titanio
Sebbene la Brookite non venga utilizzata direttamente, viene sottoposta a trattamenti termici per ottenere Rutilo puro, che trova applicazioni nell’industria delle vernici, nelle fotocatalisi, come pigmento per plastica e carta, nei cosmetici e nelle creme solari per proteggere dalla luce ultravioletta.
Per approfondire la conoscenza sui polimorfi del biossido di titanio come la Brookite, è possibile consultare fonti specializzate o siti affidabili come Wikipedia e fonti accademiche.