Molibdeno: ottenimento, composti, usi

Produzione e lavorazione del molibdeno

Il molibdeno, metallo di transizione appartenente al Gruppo 6 e al 5° Periodo, è estratto principalmente dal solfuro di molibdeno, noto come molibdenite. La lavorazione industriale prevede la reazione del disolfuro di molibdeno con l’ossigeno a temperature elevate. Il metallo viene ottenuto attraverso la riduzione dell’ossido di molibdeno in corrente di idrogeno. Il molibdeno è noto per la sua moderata reattività, che lo porta a reagire con l’ossigeno solo a temperature superiori a 600°C. Nei suoi composti, come i molibdati con numero di ossidazione +6, il molibdeno rivela tutto il suo potenziale chimico.

Strutture chimiche e applicazioni pratiche

A livello chimico, il molibdeno si presenta come ossoanione MoO4^2- o Mo2O7^2- in composti come il molibdato di sodio o di ammonio. Il metallo forma sali con varie sostanze e ha un’importante funzione catalitica in diverse reazioni. L’ampia gamma di applicazioni del molibdeno include la produzione di elettrodi per forni di fusione del vetro, parti di missili e aeromobili, nonché nel settore nucleare. Le leghe di molibdeno, nichel e cromo trovano impiego in ambienti ad alta temperatura e corrosione. I pigmenti a base di molibdeno sono utilizzati per conferire colori intensi a vernici e inchiostri. I catalizzatori a base di molibdeno, come il molibdato di ferro e bismuto, sono essenziali per reazioni di ossidazione selettive. Il disolfuro di molibdeno è ampiamente impiegato come lubrificante e catalizzatore nel processo di idrocracking del petrolio.

Conclusioni

Il molibdeno, con le sue strutture chimiche versatili e le molteplici applicazioni pratiche, rappresenta un elemento fondamentale nell’industria e in diversi settori tecnologici. Grazie alle sue proprietà uniche, il molibdeno continua ad essere un materiale di grande rilevanza per la produzione di leghe resistenti e catalizzatori efficaci.

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