Nefelina: origine, diffusione e proprietà
La nefelina è un minerale feldospatoide comune rinvenuto nelle rocce vulcaniche a basso contenuto di silice e nelle pegmatiti associate. È un minerale roccioso ricco di sodio appartenente ai tectosilicati, come feldspati e quarzo. Scoperta nel 1801 sul Vesuvio, il vulcano italiano noto per l’eruzione devastante del 79 d.C., la nefelina prende il nome dal greco “νεφέλη”, che significa nuvola, a causa della sua capacità di rendere torbide le soluzioni di acido forte.
Diffusione della nefelina
La nefelina si trova nelle rocce ignee, presentandosi in lave recenti sotto forma di cristalli vitrei. Relativamente rara rispetto ai feldspati, è un minerale importante nelle rocce ignee alcaline come sieniti nefeline, fonoliti e nefeliniti. Si trova associata a sienite nefeline, albite, apatite, calcite, biotite, sodalite, ematite, egirina, cancrinite e sodalite. Le maggiori masse di rocce nefeline si trovano nella Federazione Russa, in Norvegia, in Sud Africa e in diverse zone dell’Italia. Inoltre, cristalli di nefelina sono stati rinvenuti in Marocco, Afghanistan, Stati Uniti (Maine, Arkansas, New Jersey), Canada (Ontario) e altre regioni.
Proprietà
La nefelina è un alluminosilicato di sodio o potassio con formula (Na,K)SiO4, che si altera facilmente in presenza di altri minerali come zeoliti, sodalite, muscovite e caolino. Presenta varie colorazioni tra cui bianco, grigio, marrone, grigio brunastro o bianco rossastro. Può contenere impurezze di magnesio e calcio, con una durezza sulla scala di Mohs da 5.5 a 6 e un peso specifico da 2.55 a 2.66.
Usi
La nefelina è utilizzata come fondente nel vetro per conferirgli maggiore resistenza a graffi, rotture e alle temperature elevate. Trova impiego come fondente e riempitivo nella produzione di ceramiche e come pietra da costruzione.