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Niccolite: diffusione, proprietà, usi

Significato e Storia della Niccolite

La Niccolite è un minerale appartenente al gruppo degli arseniuri da cui fu estratto il nichel per la prima volta. Il chimico svedese Urban Hjärne scelse il nome del minerale, ispirandosi al termine tedesco Old Nick, che era un soprannome per Satana con il significato di ingannatore, poiché inizialmente sembrava contenere rame ma in realtà non lo conteneva. Successivamente, François Sulpice Beudant nel 1832 lo chiamò niccolina per la presenza di nichel, mentre James Dwight Dana nel 1868 lo definì niccolite, derivato dal latino niccolum che significa nichel, poiché è composto da arseniuro di nichel NiAs.

Distribuzione della Niccolite

La Niccolite si trova principalmente in filoni idrotermali ad alta temperatura, specialmente nelle rocce ignee, dove è associata a diversi minerali come pirrotite, pentlandite, calcopirite, barite, annabergite, quarzo, calcite, argento e bismuto. Alcune delle località dove è presente la niccolite includono Germania, Repubblica Ceca, Marocco, New Jersey e Canada.

Composizione e Proprietà

La Niccolite è di colore rosso ramato chiaro, con un peso specifico di 7.8 e una durezza che varia da 5 a 5.5 nella scala di Mohs, tuttavia è fragile. Contiene un elevato contenuto di nichel pari al 43.93%. A livello strutturale, gli atomi di arsenico si dispongono in un reticolo esagonale compatto e distorto con gli atomi di nichel che occupano siti ottaedrici.

Utilizzi della Niccolite

La Niccolite è utilizzata principalmente per l’estrazione del nichel, che trova impiego in diversi processi metallurgici, per la produzione di leghe, batterie al nichel-cadmio e come catalizzatore. Grazie al suo colore e alle sue caratteristiche, la niccolite è impiegata anche in gioielleria dove viene intagliata in cabochon dai tagliatori di gemme.

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