Ossido di ferro (III): caratteristiche, reazioni, produzione e applicazioni
L’ossido di ferro (III), noto anche come ossido ferrico e rappresentato dalla formula Fe2O3, è un composto inorganico in cui il ferro ha un numero di ossidazione +3. È uno dei tre ossidi del ferro insieme all’ossido di ferro (II) e all’ossido di ferro (II e III) presenti nella magnetite.
Proprietà
L’ossido di ferro (III) può presentarsi in forma idrata e ha diverse strutture cristalline, tra cui romboedrica (forma α), cubica (forme β e γ), e ortorombica (forma ε). È solubile in acidi diluiti ma poco solubile in acqua.
Sintesi
Può essere ottenuto dalla decomposizione del carbonato di ferro (III) o dalla reazione tra ferro e ossigeno in presenza di acqua, ottenendo ossidrossido ferrico che, a sua volta, disidrata a ossido ferrico.
Reazioni dell’ossido di ferro (III)
L’ossido di ferro (III) reagisce con acido cloridrico, monossido di carbonio, e alluminio secondo diverse reazioni chimiche.
Usi
L’ossido di ferro (III) è ampiamente impiegato nell’industria siderurgica per la produzione di acciaio e leghe. A causa della sua colorazione, è utilizzato come pigmento nel settore edile, nelle vernici e nelle finiture industriali. Può essere utilizzato per lucidare lenti e gioielli, come mezzo di filtrazione per estrarre i fosfati negli acquari marini e come nanoparticelle nelle applicazioni biomediche. Trova impiego anche nei cosmetici.