Ossido di piombo (II): caratteristiche, sintesi e reazioni
L’ossido di piombo (II), con formula PbO, è un composto inorganico con il piombo che mostra un numero di ossidazione +2. Si tratta di uno degli ossidi di piombo insieme all’ossido di piombo (IV) PbO2, in cui il piombo ha un numero di ossidazione +4, e all’ossido di piombo (II) e (IV) 2 PbO·PbO2, spesso indicato come Pb3O4.
Proprietà
L’ossido di piombo (II) si presenta in due forme allotropiche: a temperatura ordinaria sotto forma di cristalli tetragonali di colore variabile da rosso a giallo-rossastro, e al di sopra dei 489 °C sotto forma di cristalli ortorombici gialli. È praticamente insolubile in acqua, etanolo e soluzioni basiche diluite, ma solubile in soluzioni basiche, acido cloridrico e cloruro di ammonio.
Sintesi
Questo composto può essere ottenuto tramite diverse vie, tra cui la decomposizione termica del carbonato di piombo con produzione di biossido di carbonio:
– PbCO3 → PbO + CO2
Reazioni
L’ossido di piombo (II) reagisce con il carbonio ad alte temperature, producendo piombo metallico e monossido di carbonio:
– PbO + C → Pb + CO
Usi
L’ossido di piombo (II) trova impiego nella produzione di batterie, come pigmento in inchiostri, vernici e gomma, e come catalizzatore nelle sintesi organiche. Utilizzato anche come stabilizzante per materie plastiche e per conferire al vetro proprietà di cristallo, mostrando brillantezza, elevato indice di rifrazione e bassa temperatura di rammollimento.