Ossido di Stagno (IV) e le sue Proprietà
L’ossido di stagno (IV), conosciuto anche come ossido stannico, è un ossido anfotero in cui lo stagno ha un numero di ossidazione di +4. Questo composto è presente in natura nella crosta terrestre e si trova nella cassiterite, un minerale da cui viene estratto il metallo.
Si tratta di un materiale semiconduttore con un gap energetico di circa 3.6 eV ed è sensibile alla presenza di gas circostanti. Trova applicazioni in diodi, transistor, display a cristalli liquidi, condensatori, celle solari, sensori di gas e altri dispositivi optoelettronici.
Sintesi di Nanoparticelle di Ossido di Stagno (IV)
La sintesi di nanoparticelle di ossido di stagno (IV) è oggetto di ricerca per diverse applicazioni, che vanno dall’uso come opacizzante negli smalti ceramici fino alle tecnologie avanzate come sensori di gas, batterie agli ioni di litio, rivestimenti per finestre a basse emissioni e touch screen.
I passi per la sintesi includono la dissoluzione di cloruro di stagno (II) biidrato in acqua, l’aggiunta di ammoniaca per ottenere un gel che viene poi riscaldato a 80°C per 24 ore. Infine, le nanoparticelle si formano a 550°C. Le condizioni di pH, la concentrazione delle sostanze chimiche, il tempo di reazione e la temperatura influenzano le dimensioni e la morfologia delle nanoparticelle.
Reazioni
L’ossido di stagno (IV) reagisce con agenti riducenti trasformandosi in metallo e con il carbonio formando biossido di carbonio. Inoltre, può essere ridotto dall’idrogeno ad elevate temperature.
Usi
Oltre al suo impiego come semiconduttore, l’ossido di stagno (IV) trova applicazioni nei cosmetici come agente abrasivo, volumizzante e opacizzante. È utilizzato anche nella produzione di pigmenti, come catalizzatore, nello stucco, come polvere lucidante per acciaio e vetro, negli smalti e nei colori ceramici.