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Plastiche degradabili da fonti rinnovabili, da combustibili fossili

La lotta all’inquinamento causato dalla plastica è da tempo un problema urgente per l’ecosistema. Le materie plastiche, sebbene presentino innumerevoli vantaggi come facilità di lavorazione, idrorepellenza, resistenza alla corrosione e inattaccabilità da parte di batteri e funghi, sono anche responsabili di seri danni ambientali. I rifiuti plastici non sono biodegradabili e bruciarli genererebbe diossina, causando un impatto ambientale significativo. Inoltre, la maggior parte delle materie plastiche deriva da combustibili fossili non rinnovabili, ma sono in corso studi per sviluppare metodi di riciclo e alternative sostenibili.

Soluzioni innovative: Plastiche degradabili

Le plastiche degradabili, come i poliidrossibutanoati (PHA), rappresentano una soluzione promettente. Ottenute da fonti rinnovabili, queste plastiche biodegradabili sono apprezzate per le loro proprietà fisiche, chimiche, meccaniche e di biodegradabilità. Sintetizzate da batteri Gram + e Gram -, i poliidrossibutanoati si accumulano in microscopici granuli attraverso la fermentazione di zuccheri o lipidi in condizioni specifiche.

Poliidrossibutanoato (PHB): una svolta nell’innovazione delle plastiche

Il poliidrossibutanoato (PHB), detto anche poliidrossibutirrato, è uno dei polimeri più conosciuti tra i PHA. Prodotto dalla fermentazione di soluzioni di glucosio con l’aggiunta di acido propanoico, questo polimero termoplastico isotattico ad alta cristallinità è simile al polipropilene isotattico. Tuttavia, il PHB si distingue per la sua temperatura di transizione vetrosa elevata e la sua resistenza agli urti.

In conclusione, le plastiche degradabili come i poliidrossibutanoati rappresentano un’importante innovazione nel settore delle materie plastiche, offrendo una soluzione sostenibile ed ecologica per contrastare l’inquinamento da plastica e ridurre l’impatto ambientale.

Nuove frontiere delle plastiche degradabili

Le plastiche degradabili costituiscono un’interessante soluzione per affrontare il problema dell’inquinamento da rifiuti plastici. Esistono vari tipi di materiali che appartengono a questa categoria, tra cui il poliidrossibutirrato (PHB), un biopolimero che si contraddistingue per la sua bassa densità, l’insolubilità in acqua e la resistenza alle radiazioni U.V. Inoltre, il PHB può essere facilmente idrolizzato dagli acidi, favorendone la degradazione.

I copolimeri: il caso di Biopol

Uno dei copolimeri più noti è il Biopol, composto da blocchi di PHB e poliidrossipentanoato (PHV). Questo materiale è utilizzato per diversi scopi, tra cui come film per avvolgere alimenti, rivestimenti per carta e applicazioni mediche come rivestimenti per farmaci.

Plastiche da combustibili fossili: una soluzione degradabile

Alcune plastiche degradabili sono ottenute da combustibili fossili, come il polietilene che contiene granuli incapsulati all’interno della sua struttura. Questi granuli possono essere degradati da batteri, accelerando il processo di decomposizione del materiale. Un altro esempio è il policaprolattone (PCL), un polimero che si degrada per idrolisi grazie ai legami esterei presenti nella sua struttura. Il PCL trova impiego nel settore medico per la creazione di impianti a lunga durata, essendo facilmente modellabile.

Polimeri fotodegradabili: un’alternativa sostenibile

Esistono anche polimeri fotodegradabili la cui decomposizione è stimolata dall’esposizione alla luce solare. Questi materiali contengono gruppi funzionali come i gruppi carbonilici, in grado di assorbire la radiazione U.V. e favorire la frammentazione del polimero. Sebbene questi polimeri si decompongano più velocemente rispetto alle catene lunghe, presentano il drawback di derivare comunque da combustibili fossili.

In conclusione, lo sviluppo e l’impiego di plastiche degradabili rappresentano una soluzione promettente per ridurre l’impatto ambientale causato dalla plastica convenzionale. Attraverso l’utilizzo di materiali innovativi e processi di degradazione controllati, è possibile promuovere una gestione più sostenibile dei rifiuti plastici e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente.

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