Il platino è uno dei metalli di transizione appartenente al Gruppo 10 e al 6° Periodo della tavola periodica, con configurazione elettronica [Xe] 4f14 5d9 6s1. Insieme al rutenio, rodio, palladio, osmio e iridio, fa parte dei metalli del gruppo del platino, con proprietà fisiche e chimiche simili e presenti negli stessi giacimenti minerari.
Proprietà
Indice Articolo
Il platino è un metallo di colore bianco-argenteo, nobile, prezioso, brillante, scarsamente reattivo, stabile e resistente alla corrosione. Si trova in alcuni minerali contenenti nichel o rame, ma è più comunemente rinvenuto allo stato nativo nei depositi alluvionali. Presenta numeri di ossidazione che variano da +6 a -3, sebbene i più comuni siano +2 e +4.
La sua scoperta è stata attribuita all’astronomo Antonio de Ulloa e a Don Jorge Juan y Santacilia durante una spedizione in Perù tra il 1735 e il 1745. Il platino era noto alle popolazioni dell’America Latina in età precolombiana, ma fu considerato un’impurezza dell’argento dai conquistatori spagnoli, che lo chiamarono “platina” in modo dispregiativo.
Reazioni
Nonostante la sua inerzia chimica, il platino può essere attaccato dall’acqua regia, producendo acido cloroplatinico secondo la seguente reazione:
Pt(s) + 4 HNO3(aq) + 6 HCl(aq) → H2PtCl6(aq) + 4 NO2(g) + 4 H2O(l)
L’acido cloroplatinico può essere utilizzato per ottenere l’ossido di platino (IV), noto come catalizzatore di Adam, mediante reazione con il nitrato di sodio. Il platino viene impiegato in varie reazioni catalitiche, come idrogenazione, deidrogenazione, ossidazione e idrogenolisi:
H2PtCl6 + 6 NaNO3 → Pt(NO3)4 + 6 NaCl + 2 HNO3
Il nitrato di platino (IV) così ottenuto può essere sottoposto a una reazione di decomposizione per…
La produzione e gli usi del platino nelle varie industrie
Il platino è un elemento chimico che ha svariate applicazioni in diversi settori industriali. Un metodo comune per ottenere il platino è attraverso la decomposizione termica dell’acido cloroplatinico, che porta alla formazione di varie sostanze tra cui il cloruro di platino (IV) e il cloruro di platino (II).
La sintesi del platino e dei suoi composti
La decomposizione termica dell’acido cloroplatinico dà luogo alla formazione di cloruri di platino, come il cloruro di platino (IV) e il cloruro di platino (II). Questi composti possono reagire con diversi leganti per formare complessi, come il cisplatino PtCl2(NH3)2 utilizzato in chemioterapia.
Usi del platino in diverse industrie
Il platino è ampiamente utilizzato nel settore della gioielleria, in lega con l’oro, grazie alla sua resistenza alla corrosione e alla stabilità ad alta temperatura. Trova impiego anche come catalizzatore, insieme al palladio e al rodio, nei convertitori catalitici delle autovetture per la riduzione delle emissioni inquinanti.
Altre applicazioni del platino
Oltre all’industria automobilistica, il platino è impiegato nella produzione di attrezzature mediche come pacemaker e valvole cardiache, utensili da laboratorio, cavi elettrici, punti di contatto e crogioli in platino per l’analisi termogravimetrica e la calorimetria differenziale a scansione.
Applicazioni speciali del platino
Un uso particolare del platino è nella creazione di metri e chilogrammi campione presso il Conservatoire national des arts et métiers di Parigi, realizzati in lega di platino e iridio per garantire precisione e affidabilità nel campo della metrologia.
In conclusione, il platino rappresenta un elemento di fondamentale importanza per diverse industrie grazie alle sue proprietà uniche e alle sue numerose applicazioni nel campo della gioielleria, della chimica e della medicina.