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Reazioni dell’oro, intermetallici

L’oro è un metallo poco reattivo a causa del suo basso potenziale di ossidazione, che lo rende resistente all’ossidazione. Nei composti, l’oro mostra prevalentemente numeri di ossidazione di +1 e +3, con potenziali di ossidazione in condizioni standard di -1,69 V e -1,40 V rispettivamente. Questa caratteristica lo rende un materiale prezioso e prezioso utilizzato in vari prodotti elettronici come computer, veicoli spaziali e satelliti.

Estrazione e trattamento dell’oro

L’oro si trova naturalmente nelle rocce o nei depositi alluvionali ed è estratto utilizzando una soluzione di cianuro di sodio in presenza di ossigeno. Questo processo porta alla formazione del complesso solubile dicianoaurato (I) di sodio, che viene successivamente trattato con zinco come agente riducente per ottenere l’oro metallico.

Reazioni dell’oro

L’oro non reagisce con acqua, ossigeno, basi o acidi. Tuttavia, può reagire con l’acqua regia, una miscela di acido cloridrico e acido nitrico, formando il complesso tetracloroaurato (III) solubile. Inoltre, può reagire con gli alogenati come cloro, bromo e iodio, formando rispettivamente cloruro di oro (II), bromuro di oro (II) e ioduro di oro (I).

Altre reazioni dell’oro

L’elettrolisi dell’oro in presenza di acido cloridrico può produrre acido cloroaurico. Nonostante la sua resistenza chimica, l’oro può opacizzarsi a causa delle leghe metalliche che possono contenere altri metalli, che reagendo con sostanze presenti nell’ambiente possono compromettere la lucentezza dell’oro.

Corrosione dei gioielli

La corrosione dei gioielli può essere causata da diversi fattori come l’uso di profumi, sudore e prodotti per la pulizia della persona e della casa. Un’ulteriore causa può derivare dalle tecniche di produzione come la cera persa, che causa una microporosità superficiale favorendo l’entrata di sostanze corrosive nei micropori, causando così una corrosione locale.

Leghe d’oro

L’oro può formare numerose leghe con altri metalli come il rame e l’argento. La maggior parte delle leghe d’oro utilizzate in gioielleria e odontoiatria è costituita da una combinazione di oro, argento e rame. A seconda della composizione della lega, si possono ottenere diverse colorazioni.

Composti intermetallici

L’oro è in grado di formare intermetallici, materiali con proprietà molto diverse dai metalli che li costituiscono. Ad esempio, il composto AuAl2 è studiato nell’industria microelettronica. Se sottoposti a temperature elevate, le giunzioni tra oro e alluminio possono formare questo composto, causando cavità, porosità e infine rottura del giunto alluminio-oro, noto come “peste porpora”.

Prevenzione della formazione di intermetallici

Per evitare la formazione di intermetallici nei circuiti, è importante saldare i componenti in oro e alluminio senza utilizzare il calore. La saldatura a ultrasuoni può essere un’alternativa efficace. In assenza di questa tecnica, i circuiti dovrebbero essere progettati utilizzando solo giunzioni alluminio-alluminio o oro-oro. Un altro esempio di intermetallico è l’Au5Al2, che ha una bassa conduttività elettrica. La formazione di questo composto può causare una resistenza elettrica talmente elevata da provocare un guasto totale del componente, fenomeno noto come “peste bianca”.

Per proteggere i gioielli e i componenti elettronici dalla corrosione e dalla formazione di intermetallici, è fondamentale adottare le dovute precauzioni durante la produzione e l’uso.

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