back to top

Reazioni metallotermiche

Metallotermia: il processo di estrazione dei metalli

Le reazioni metallotermiche consentono di ottenere un metallo a partire dai suoi composti presenti in un minerale, tramite un processo metallurgico che impiega un altro metallo con elevata affinità chimica con l’ossigeno per ridurre l’ossido e ottenere il metallo puro.

Questa tecnica, conosciuta come metallotermia, è stata resa possibile grazie alla scoperta e all’isolamento dei metalli alcalini da parte di Sir Humphry Davy nel 1808, nonché allo sviluppo successivo derivato dalla scoperta e isolamento dell’alluminio da parte di Hans Christian Ørsted nel 1826.

La prima applicazione industriale delle reazioni metallotermiche risale al 1854, quando Henri Sainte-Claire Deville riuscì ad ottenere alluminio attraverso la riduzione di un sale costituito da cloruro di alluminio e cloruro di sodio. La reazione endotermica fu condotta in un forno a riverbero e portò alla produzione di alluminio.

Le reazioni metallotermiche possono essere espresse dall’equazione generale: MO2(s,l) + R(s,l) → M(s,l) + RO2(s), dove il metallo M può essere ottenuto riducendo l’ossido metallico MO2 con l’agente riducente R.

Affinché la reazione proceda verso destra, RO2 deve avere una stabilità maggiore rispetto a MO2, ovvero l’energia libera di formazione di RO2 deve essere più negativa rispetto a quella di MO2. La variazione di energia libera della reazione deve essere negativa affinché la costante di equilibrio K correlata a ΔG dall’espressione ΔG° = – RT ln K sia sufficientemente elevata.

Conoscendo le variazioni di energia libera correlate alle reazioni, è possibile calcolare la variazione di energia libera della reazione e prevedere la sua spontaneità e la dimensione di K. Ad esempio, trattando l’ossido di cromo (III) con alluminio, è possibile ottenere cromo a seguito di un trattamento ad alta temperatura.

In conclusione, le reazioni metallotermiche rappresentano un importante processo nella produzione di metalli a partire dai loro minerali, consentendo di ottenere metalli puri da composti presenti nelle rocce.

GLI ULTIMI ARGOMENTI

Leggi anche

Niobato di sodio emerge come materiale chiave per innovazioni tecnologiche, con applicazioni in campi avanzati.

Il niobato di sodio (NaNbO₃) è un ossido inorganico appartenente alla classe dei niobati alcalini, noto per le sue eccellenti proprietà ferroelettriche, antiferroelettriche, piezoelettriche...

Svolta rivoluzionaria nella ricerca su N,N-dimetilacetammide

La N,N-dimetilacetammide (DMA) sta conquistando il mondo della chimica industriale come un vero campione, con la sua formula molecolare C₄H₉NO e struttura CH₃CON(CH₃)₂ che...

Approccio Hartree-Fock in meccanica quantistica.

Il Metodo Hartree-Fock nella Chimica Quantistica La chimica quantistica computazionale si avvale del metodo Hartree-Fock come base essenziale. Spesso, questo approccio funge da punto di...
è in caricamento