Il rutilo, composto da biossido di titanio TiO2, è un minerale ampiamente diffuso che si trova nelle rocce ignee, sedimentarie e metamorfiche. Il suo nome deriva dal latino “rutilus”, che significa “rossiccio”, attribuito dal geologo tedesco Abraham Gottlob Werner nel 1800.
Distribuzione
Il rutilo si trova come minerale accessorio in diverse rocce ignee come il granito, la peridotite e la lamproite. Nelle rocce metamorfiche, è comune trovarlo insieme a gneiss, scisto ed eclogite. Sebbene sia presente in numerosi giacimenti minerari in tutto il mondo, di solito si trova in cristalli piccoli e isolati. È diffuso soprattutto negli ambienti alpini, come in Svizzera e in Italia nella Val Vizze, ma anche in Brasile e negli Stati Uniti, in particolare in Georgia, North Carolina, Pennsylvania, Arkansas e California.
Caratteristiche
Il rutilo presenta una vasta gamma di colorazioni, dal rosso al marrone rossastro, nero, giallo e oro. La sua colorazione può variare da cristalli metallici a specchio a luminosi aghi dorati ed è noto per formare inclusioni sottili, fibrose o simili a paglia all’interno di altri minerali. La presenza di Fe2+, Nb5+ e Ta5+ al posto del titanio aumenta il peso specifico del rutilo e lo rende di colore nero. Ha una durezza di 6-6.5 sulla scala di Mohs e un peso specifico che varia da 4.2 a 4.4.
Utilizzi
Oltre alla produzione di titanio, il rutilo viene impiegato nella produzione di pigmenti bianchi, ceramiche refrattarie, smalti e apparecchiature ottiche. Il quarzo rutilato, composto da quarzo con inclusioni di cristalli di rutilo, è utilizzato come pietra preziosa e ornamentale.