La siderite: caratteristiche, diffusione e utilizzi
La siderite è un minerale composto da carbonato di ferro (II) con formula FeCO3. Il nome deriva dal greco σίδηρος, che significa ferro, e fu coniato nel 1845 dal mineralogista e geologo austriaco Wilhelm Karl von Haidinger. Appartenente al gruppo dei minerali della calcite, la siderite presenta un gruppo carbonato isomorfo con altri minerali simili. Si forma principalmente come precipitato sedimentario, in vene idrotermali e nelle rocce metamorfiche, spesso associata a quarzo, barite, calcite e fluorite.
Diffusione
Il minerale è diffuso in Europa (Germania, Inghilterra, Portogallo, Francia, Repubblica Ceca, Galles), America Settentrionale (Canada, Stati Uniti) con presenze significative a New Jersey, California, Wisconsin, Arizona e Connecticut, America Meridionale (Perù, Bolivia, Brasile) e Africa (Namibia). Proprietà
La siderite cristallizza nel sistema trigonale, con forme rotondeggianti e colorazioni che variano da grigio a marrone. Le diverse tonalità sono dovute alla presenza di manganese, magnesio e calcio, che possono sostituire parzialmente il ferro. La durezza sulla scala di Mohs varia da 3.5 a 4.5, mentre il peso specifico è di 3.9. I cristalli si presentano con facce curve o a forma di lente, mostrando talvolta una struttura a sella. La reazione con acido cloridrico dà cloruro di ferro (II), biossido di carbonio e acqua. La siderite può trasformarsi in ematite o goethite, ossidi di ferro (III).
Usi
La siderite trova impiego come pigmento naturale bruno e per l’estrazione del ferro. La sua presenza in diverse regioni del mondo la rende una risorsa strategica per diverse industrie. In conclusione, la siderite rappresenta un minerale di interesse per le sue caratteristiche fisiche e le sue potenziali applicazioni industriali. La sua diffusione globale ne fa un elemento importante all’interno del settore minerario e chimico.