Solfato: struttura, formazione e utilizzi
Il solfato è un anione poliatomico SO₄²- nel quale lo zolfo, con un numero di ossidazione di +6, è legato a due atomi di ossigeno attraverso un doppio legame e a due atomi di ossigeno con un legame semplice.
Struttura e risonanza
Il solfato è stabilizzato da varie formule di risonanza ed è presente nelle acque naturali a seguito dell’ossidazione dello ione solfuro presente nelle rocce. Il solfato costituisce la durezza permanente dell’acqua e può essere rimosso attraverso processi come l’osmosi inversa, la distillazione frazionata e l’uso di resine a scambio ionico.
Il solfato si combina con i cationi per formare sali poco solubili come il solfato di bario, calcio, stronzio, piombo, radio e argento. Inoltre, è presente anche nel sodio lauriletere solfato (SLES), un tensioattivo utilizzato in prodotti per l’igiene personale.
Formazione del solfato
Il solfato può essere ottenuto per ossidazione dei solfuri o dei solfiti metallici oppure per reazione di acido solforico con diversi composti, come ad esempio lo zinco o l’ammoniaca.
Utilizzi
Tra i solfati più importanti vi è il solfato di rame (II) utilizzato in agricoltura come fungicida e nella coltivazione del riso. Il solfato di magnesio, noto come Epsom salt, è utilizzato per correggere la deficienza di magnesio nel terreno e come lassativo in campo medico.
Il solfato di calcio biidrato, noto come gesso, trova impiego nell’edilizia, nell’odontotecnica e nella scultura. Infine, il solfato di alluminio è utilizzato nella produzione della carta per regolare il pH dei residui della polpa di legno.
In sintesi, il solfato presenta una struttura stabile e svolge un ruolo importante in vari processi industriali e applicazioni, dall’agricoltura all’edilizia, passando per l’igiene personale e la produzione della carta.