Tellurio: caratteristiche e scoperta
Il tellurio è un semimetallo appartenente al Gruppo 16 e al 5° periodo della tavola periodica, con configurazione elettronica [Kr], 4d10, 5s2, 5p4. Può presentarsi lucente di colore argenteo allo stato cristallino e come una polvere nero-bruna allo stato amorfo.
Presenta differenti numeri di ossidazione, che vanno da -2 a +6, ma i più comuni sono -2, +2, +4 e +6. Il tellurio esiste in un’unica forma allotropica, con la forma più stabile che contiene molecole lineari spiraliformi formando il solido Te8.
Storia della scoperta
Il tellurio è stato scoperto nel 1782 da Franz Joseph Müller von Reichenstein, che inizialmente lo confuse con l’antimonio. Successivamente, nel 1798, il chimico tedesco Martin Heinrich Klaproth riconobbe il merito della scoperta di Müller von Reichenstein e lo denominò tellurio, dal latino “tellus” che significa terra.
Il tellurio si trova libero in natura ed è ottenuto da minerali come la silvanite, la calaverite e la krennerite. Attualmente, la maggior parte del tellurio viene ottenuta come sottoprodotto dall’estrazione e raffinazione del rame.
Reazioni chimiche
Il tellurio non reagisce con l’acqua, basi o acidi non ossidanti, ma si scioglie in oleum formando soluzioni di colore rosso a causa della formazione di specie cicliche cationiche Te82+. In presenza di ossigeno brucia per formare ossido di tellurio (IV) di colore bianco.
Il biossido di tellurio è insolubile in acqua, ma si solubilizza in basi forti formando telluriti cristallini. Inoltre, reagisce con il fluoro per produrre il fluoruro di tellurio (VI) di colore arancione.Il composto TeF4 si forma in atmosfera di azoto a 0°C. Allo stesso modo, reazioni condotte nelle stesse condizioni con cloro, bromo e iodio portano alla formazione di tetralogenuri di tellurio (IV).
L’acido esaossotellurico (VI), conosciuto come acido tellurico Te(OH)6, è composto da molecole ottaedriche allo stato cristallino ed è uno dei composti più conosciuti.
Utilizzi
La presenza di acido tellurico migliora la lavorabilità del rame e dell’acciaio inossidabile. Aggiungendolo al piombo si riduce l’azione corrosiva dell’acido solforico su questo metallo, migliorandone la resistenza e la durezza. Questo composto è impiegato nell’industria elettronica insieme a cadmio e mercurio per creare semiconduttori fotosensibili. In particolare, il tellururo di cadmio (CdTe) viene utilizzato sotto forma di sottili film nei pannelli solari per la conversione dell’energia solare in elettricità.
Inoltre, l’acido tellurico è impiegato come sostituto dello zolfo nella vulcanizzazione della gomma naturale e di quelle sintetiche.