Tensioattivi cationici: alchilammine, ammonio quaternario

Ruolo e struttura dei tensioattivi cationici

I tensioattivi cationici sono composti con una componente idrofoba carica positivamente in soluzione acquosa, solitamente legata a un atomo di azoto. Due tipologie comuni di tensioattivi cationici sono le alchilammine e gli ammoni quaternari, che presentano diverse proprietà e applicazioni.

Alchilammine

Le alchilammine con una catena carboniosa tra C12 e C18 sono spesso usate come precursori per la sintesi di tensioattivi. Sono tipicamente impiegate come acidi inorganici o organici e possono derivare da acidi grassi tramite la formazione di nitrili e la successiva idrogenazione.

Ammonio Quaternario

Gli ammoni quaternari sono solubili in acqua e in ambienti alcalini. Le loro strutture più comuni includono R-N(+)≡R3′ e R2=N(+) =R2′. Questi composti sono utilizzati in vari settori grazie alle loro proprietà uniche.

Altri Derivati dell’Azoto

Nel gruppo dei derivati dell’azoto, troviamo gli amminossidi e le ammine etossilate, entrambi ottenuti da ammine e utilizzati come tensioattivi.

# Amminossidi

Gli amminossidi sono derivati da ammine terziarie trattate con acqua ossigenata. Si comportano come non ionici in soluzioni neutre o alcaline e come cationici in soluzioni acide, offrendo versatilità nelle applicazioni.

# Ammine Etossilate

Le ammine etossilate, soprattutto quelle con basso grado di etossilazione, agiscono come cationici in soluzioni acide e come non ionici in soluzioni neutre o alcaline. La quantità di ossido di etilene influisce sulle loro proprietà, consentendo una vasta gamma di usi.

In conclusione, i tensioattivi cationici come le alchilammine e gli ammoni quaternari offrono diverse applicazioni grazie alla loro struttura unica e alle proprietà distintive. La sintesi di questi composti avviene da precursi naturali o petrolchimici, consentendo una produzione su larga scala e il loro impiego in settori diversificati.

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