La teoria del campo cristallino è stata formulata dai fisici Hans Bethe e John Hasbrouck van Vleck rispettivamente nel 1929 e nel 1935. Questa teoria parte dall’assunzione che l’interazione tra un ione di un metallo di transizione e i leganti sia di natura elettrostatica, trascurando gli effetti del legame covalente.
Ipotesi della teoria del campo cristallino
Indice Articolo
– I leganti sono considerati come cariche puntiformi disposte secondo geometrie precise, creano un campo elettrostatico attorno all’ione metallico.
– Le interazioni tra l’ione metallico e i leganti sono trattate solo da un punto di vista elettrostatico, senza considerare interazioni covalenti, anche se in certi casi le interazioni covalenti sono rilevanti.
– I leganti sono considerati come cariche negative che si avvicinano agli orbitali d degeneri dell’ione metallico centrale lungo gli assi cartesiani.
Orbitali d
Per comprendere la teoria del campo cristallino, è importante conoscere la disposizione dei cinque orbitali d: dxy, dxz, dyz, dx² – y², dz². Complessi ottaedrici
In un complesso ottaedrico, sei leganti si avvicinano all’ione metallico lungo gli assi cartesiani. Gli orbitali dx² – y² e dz², con una maggiore densità elettronica orientata lungo gli assi, subiranno una maggiore repulsione dai leganti rispetto agli altri orbitali. Gli orbitali dxy, dxz e dyz, con una minore densità elettronica orientata tra gli assi, subiranno una minore repulsione. La teoria del campo cristallino, applicata attraverso la teoria dei gruppi e la meccanica quantistica, permette di prevedere varie proprietà chimiche, fisiche, magnetiche e spettrali, nonché i meccanismi di reazione e i dati termodinamici. Familiarizzare con questa teoria è cruciale per comprendere il comportamento dei metalli di transizione in vari complessi chimici.
La Struttura dei Composti di Coordinazione
Nella chimica dei composti di coordinazione, esistono due tipi di orbitali: i
t2g
che ospitano gli orbitalidxz, dyz, dxy
e glieg
che comprendono gli orbitalidz2 e dx2-y2.
La differenza di energia tra questi due gruppi orbitali è denominata Δo, nota come la forza del campo cristallino, che può essere determinata tramite spettroscopia UV-Vis.Principio di Aufbau
Gli elettroni si dispongono negli orbitali seguendo il principio di Aufbau, riempiendo quelli a energia più bassa. Nei metalli con 1, 2 o 3 elettroni, vige il principio di massima molteplicità per gli orbitali t2g.
Per i metalli con 4 elettroni, si presentano due casi:
– Due elettroni occupano un orbitale t2g e gli altri due vanno a riempire gli altri orbitali t2g, configurando un
complesso a basso spin
.– Tre elettroni si distribuiscono ciascuno negli orbitali t2g, mentre il quarto occupa un orbitale eg, definendo un
complesso ad alto spin
.Energia di Accoppiamento
L’energia di accoppiamento, indicata con
p
, rappresenta l’energia necessaria per accoppiare due elettroni nello stesso orbitale, e dipende dalla natura dei leganti. Sep
è maggiore di Δo, si ottiene un complesso ad alto spin in cui il quarto elettrone si colloca negli orbitali eg. Al contrario, sep
è minore di Δo, si ha un complesso a basso spin dove il quarto elettrone occupa gli orbitali t2g.Questo approccio permette di analizzare e comprendere le proprietà dei composti di coordinazione in base alla disposizione degli elettroni e all’energia del campo cristallino.