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Tetracloruro di titanio: sintesi, reazioni, usi

Tetracloruro di titanio: un composto con numerose applicazioni

Il tetracloruro di titanio è un composto binario che si presenta con il titanio in uno stato di ossidazione +4 e ha formula TiCl4. Considerato il più tossico tra i composti di titanio, è altamente corrosivo e instabile, e non si trova in natura, ma può essere ottenuto dai minerali contenenti titanio come anatasio, brookite, ilmenite, leucossene, perovskite, rutilo e sfene.

Proprietà del tetracloruro di titanio

Questo composto si presenta come un liquido fumante incolore con un odore acido e penetrante, solubile nella maggior parte dei solventi organici. Il tetracloruro di titanio puro al 99.9% appare trasparente, mentre può assumere un colore giallo chiaro se non raggiunge questo grado di purezza.

È noto per la sua estrema reattività, rilasciando gas altamente corrosivi come cloruro di idrogeno quando viene esposto all’acqua o all’umidità atmosferica attraverso una reazione esotermica.

Sintesi

Il tetracloruro di titanio può essere ottenuto dai minerali come l’ilmenite, contenente ossidi di ferro e titanio, che vengono trattati con cloro e carbonio. Durante la reazione di sintesi, il ferro passa da un numero di ossidazione +2 a +3, il carbonio da 0 a +2, mentre il cloro si riduce da 0 a -1.

Reazioni

A 900 °C, il tetracloruro di titanio in fase di vapore reagisce con il magnesio fuso per formare titanio solido e cloruro di magnesio. Inoltre, in presenza di cloruro di bario, può dar luogo alla formazione di idrossido di titanio (IV).

Usi

Il tetracloruro di titanio è utilizzato per produrre titanio e composti come il biossido di titanio. Trova impiego nella produzione di vetro iridescente, perle artificiali e cortine fumogene. In passato era utilizzato come mordente nell’industria tessile e per la tintura del cuoio.

Inoltre, viene impiegato come catalizzatore nelle sintesi organiche, specialmente nella produzione di polipropilene isotattico, un materiale ampiamente utilizzato.

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