Tutto ciò che devi conoscere sul triioduro di azoto
Il triioduro di azoto (NI3) è un esplosivo estremamente potente e altamente sensibile agli urti e al movimento. In Italia, la sua produzione e detenzione sono vietate a causa del rischio che comporta.
Indice Articolo
Sintesi del Triioduro di Azoto
Il triioduro di azoto può essere sintetizzato a -30°C combinando nitruro di boro e fluoruro di iodio con triclorfluorometano, secondo la reazione: BN + 3 IF → NI3 + BF3. Un metodo sintetico iniziale fu sviluppato da Bernard Courtois nel 1812, facendo reagire iodio con ammoniaca concentrata: 3 I2 + NH3 → NI3 + 3 HI.
Struttura e Caratteristiche
Il triioduro di azoto si presenta sotto forma di due addotti, NI3∙ NH3 e NI3∙ 3 NH3, caratterizzati tramite diffrazione di raggi X, spettroscopia I.R. e U.V.
Decomposizione del Triioduro di Azoto
La decomposizione del triioduro di azoto avviene con facilità sia dal punto di vista cinetico che termodinamico, con la reazione: 2 NI3 → N2 + 3 I2. L’addotto NI3∙ NH3 subisce una decomposizione esplosiva: 8 NI3∙ NH3 → 5 N2 + 6 NH4I + 9 I2, generando un rumore simile a quello prodotto dalla polvere da sparo.
Avvertimento sull’uso del Triioduro di Azoto
Nonostante la spettacolarità della reazione di decomposizione, è fondamentale notare che la manipolazione del triioduro di azoto è estremamente pericolosa, soprattutto per coloro che non hanno esperienza nella gestione di sostanze esplosive. Pertanto, è vivamente sconsigliato replicare tali esperimenti a casa.