Xenotime: caratteristiche, interessi e applicazioni
Xenotime è un gruppo di fosfati, arseniati e vanadati che contengono cationi di terre rare. Il termine è generalmente utilizzato per descrivere il membro più comune del gruppo, Xenotime-(Y), costituito da fosfato di ittrio con formula YPO4.
Il mineralogista norvegese Nils Otto Tank fu il primo a scoprire questo minerale, mentre il chimico svedese Jøns Jacob Berzelius lo descrisse per la prima volta nel 1824. Il mineralogista francese François Sulpice Beudant coniò il nome “xenotime”, che deriva dal greco κευός che significa “straniero” e τιμή che significa “onore”, alludendo al fatto che l’ittrio in esso contenuto fu scambiato da Berzelius per un nuovo elemento.
Diffusione
Xenotime è un importante minerale accessorio nelle rocce ignee e metamorfiche e si trova in preziosi giacimenti minerari di terre rare. È spesso associato a quartzo, microclino, albite, rutilo, muscovite, biotite, zircone, anatasio e monazite. Si trova in giacimenti minerari in Norvegia, Madagascar, Brasile e negli Stati Uniti.
Proprietà
Nello xenotime, in sostituzione dell’ittrio, possono essere presenti elementi rari come uranio, erbio, torio, itterbio, zirconio e il più comune elemento calcio. A causa della presenza di almeno alcuni di questi elementi radioattivi, lo xenotime è spesso leggermente radioattivo. In sostituzione dell’anione fosfato può essere presente arseniato o biossido di silicio. Ha varie tonalità di colore, è fragile, ha una durezza nella scala di Mohs da 4 a 5 e un peso specifico da 4,4 a 5,2.
Applicazioni
Xenotime è utilizzato principalmente come fonte di ittrio e di lantanidi come disprosio, itterbio, erbio e gadolinio. Questi ultimi sono particolarmente richiesti per prodotti di consumo high-tech, come smartphone, dischi rigidi per computer, veicoli elettrici e ibridi, monitor e televisori a schermo piatto.