Caffè decaffeinato: una bevanda senza caffeina che conserva il gusto autentico del caffè
Il caffè decaffeinato è una bevanda nata nel XX secolo come alternativa al caffè convenzionale, a cui è stata rimossa la caffeina per evitare gli effetti collaterali. La caffeina è un eterociclo azotato appartenente alla famiglia degli alcaloidi di origine vegetale, presente in varie fonti tra cui caffè, tè, cacao, cioccolata fondente, Coca Cola e bevande energetiche.
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La caffeina, se assunta in dosi elevate, può causare insonnia, nervosismo e sbalzi d’umore. Per questo motivo, esiste una crescente richiesta di bevande esenti da caffeina, rivolta sia a coloro che non possono assumere caffeina, sia ai consumatori di caffè che desiderano una scelta più leggera. Secondo la legge italiana, il contenuto di caffeina nel caffè decaffeinato deve essere inferiore allo 0,1%, mentre nell’Unione Europea deve essere inferiore allo 0,3%.
Decaffeinizzazione
Il primo processo di decaffeinizzazione è stato inventato dal tedesco Ludwig Roselius nel 1903 e brevettato nel 1906. Questo processo coinvolgeva la cottura a vapore dei chicchi di caffè in una salamoia di acqua e sale, utilizzando il benzene come solvente per estrarre la caffeina. Tuttavia, il benzene è noto per essere cancerogeno, pertanto questo metodo non è più utilizzato.
Processi per ottenere il caffè decaffeinato
Esistono diverse tecniche per la rimozione della caffeina per ottenere il caffè decaffeinato, tra cui i processi a base di solvente, suddivisi in processi diretti e indiretti. Nei processi a base di solvente, viene utilizzato un solvente chimico come diclorometano o acetato di etile per rimuovere selettivamente la caffeina.
# Metodo indiretto
Nel metodo indiretto, i chicchi di caffè vengono immersi in acqua calda per diverse ore, permettendo all’acqua di estrarre non solo la caffeina, ma anche altre sostanze aromatiche. Successivamente, viene trattata con solventi per rimuovere selettivamente la caffeina. Una volta estratti i solventi, i chicchi di caffè vengono immersi nuovamente in questa soluzione per completare il processo.Metodi innovativi per la decaffeinizzazione del caffè
Se stai cercando metodi innovativi per decaffeinizzare il caffè, potresti prendere in considerazione processi avanzati come il “processo svizzero” e il “processo con anidride carbonica supercritica”. Questi processi sono privi di solventi e offrono un’alternativa più sostenibile rispetto ai metodi tradizionali di decaffeinizzazione.
Processo svizzero
Il processo svizzero, noto anche come processo ad acqua per la decaffeinizzazione del caffè, si basa sull’osmosi e sulla solubilità delle sostanze. Questo metodo è stato sviluppato in Svizzera nel 1933 e introdotto su larga scala nel 1980.
Nel processo svizzero, i chicchi di caffè vengono immersi in acqua, dalla quale vengono estratti la caffeina e altri composti attraverso un filtro a carboni attivi. Questo filtro trattiene solo le molecole di caffeina più grandi, consentendo alle altre sostanze di passare. Una volta che l’acqua è stata privata della caffeina, viene riutilizzata per consentire agli aromi di reinserirsi nei chicchi di caffè.
Processo con anidride carbonica supercritica
Il processo con anidride carbonica supercritica sfrutta le proprietà uniche di questo composto quando si trova a temperatura e pressione superiori a quelle critiche. In queste condizioni, l’anidride carbonica agisce sia come un gas che come un liquido, penetrando nei chicchi di caffè e agendo da solvente.
Un vantaggio di questo processo è che l’anidride carbonica, essendo un gas alle condizioni standard, può essere facilmente rimosso una volta completata l’estrazione della caffeina. Quest’ultima può essere recuperata e utilizzata come additivo in altri alimenti o nella formulazione di farmaci.
In conclusione, sia il processo svizzero che quello con anidride carbonica supercritica offrono soluzioni innovative e sostenibili per la decaffeinizzazione del caffè, consentendo di ridurre l’impatto ambientale e di produrre caffè decaffeinato di alta qualità.