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Colore e legami π coniugati

I cromofori e il legame con il colore

Il colore di un oggetto dipende dall’interazione tra la luce e la sostanza stessa, con particolare attenzione ai cromofori presenti al suo interno. Ogni sostanza colorata contiene dei gruppi cromofori responsabili della sua tonalità. Questi gruppi possono assorbire completamente la luce visibile, rifletterla interamente o assorbirne alcune parti e rifletterne altre, creando così una gamma di colori diversi.

Nel corso della storia, gli artisti hanno sfruttato i colori per imprimere la propria impronta unica nelle loro opere, celebrando la bellezza dei colori naturali. Il giallo brillante del tuorlo d’uovo, il rosso intenso dei pomodori, l’arancione vivace delle carote sono solo alcuni esempi dei colori che ci circondano quotidianamente, ognuno dovuto alla presenza di molecole con caratteristiche uniche.

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La struttura molecolare della luteina, con il suo colore giallo distintivo, può essere confrontata con quella del licopene (rosso) e del β-carotene (arancione), evidenziando la presenza di numerosi doppi legami coniugati che caratterizzano tali composti.

L’influenza dei legami doppi coniugati

I legami doppi coniugati giocano un ruolo chiave nella determinazione del colore di una sostanza. La presenza di tali legami, insieme ad altre caratteristiche dei gruppi cromofori, è fondamentale per le transizioni di tipo K o π→ π* all’interno della molecola.

Negli dieni coniugati lineari, le transizioni avvengono tipicamente su lunghezze d’onda non visibili all’occhio umano. Tuttavia, quando la delocalizzazione dei legami è più ampia, ad esempio in presenza di un maggior numero di doppi legami coniugati come nel caso del β-carotene, l’assorbimento si sposta nella regione visibile dello spettro elettromagnetico.

Il β-carotene, con i suoi 11 doppi legami coniugati, assorbe la luce a una lunghezza d’onda di circa 470 nm, corrispondente al colore blu, e si manifesta come una tonalità di colore arancione visibile all’occhio umano. Questo fenomeno evidenzia come la struttura molecolare influenzi direttamente il colore di una sostanza.

Non tutte le sostanze colorate contengono doppi legami coniugati; in molti casi, la colorazione è dovuta a strutture molecolari più complesse come quelle presenti nella clorofilla o nell’eme, che conferiscono loro tonalità uniche e riconoscibili.

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