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Giulio Natta: il genio italiano che ha trasformato l’industria dei polimeri


Il contributo di Giulio Natta alla chimica e la sua importanza

Giulio Natta, l’unico italiano ad aver vinto il Premio Nobel per la Chimica, nacque 1903 a Porto Maurizio e dimostrò fin da giovane un’intelligenza straordinaria. Dopo essersi diplomato a soli 16 anni al liceo classico Cristoforo Colombo di Genova, Natta si iscrisse al biennio di Ingegneria presso l’Università di Genova e successivamente si laureò in Ingegneria Chimica al Politecnico di Milano nel 1924.

Le prime ricerche di Giulio Natta e la collaborazione con Hermann Staudinger

Uno dei primi studi di Natta riguardò gli effetti dell’iprite, un’arma chimica tristemente nota durante la prima guerra mondiale. A partire dal 1925, Natta iniziò a insegnare al Politecnico di Milano e alla facoltà di Scienze. Nel 1932, ebbe l’opportunità di lavorare laboratori di Friburgo sotto la guida di Hermann Staudinger, futuro vincitore del Premio Nobel per la Chimica, lo introdusse allo delle macromolecole e dei polimeri.

Il matrimonio e le scoperte di Natta

Nel 1935, Natta sposò Rosita Beati, una donna di formazione umanistica che lo aiutò a coniare i termini “isotattico” e “sindiotattico” per descrivere le diverse configurazioni dei polimeri che Natta scoprì. Grazie al loro lavoro congiunto, Natta fece importanti contributi alla chimica dei polimeri.

La scoperta della polimerizzazione stereospecifica

Un momento chiave nella carriera di Natta fu la scoperta della polimerizzazione stereospecifica, frutto dei suoi studi e delle ricerche di Karl Ziegler. Questa scoperta gli valse il Premio Nobel per la Chimica nel 1963, condiviso proprio con Ziegler.

Il polipropilene isotattico e il brevetto Moplen

Una delle scoperte più significative di Natta fu la sintesi del , ottenuto dal propene. Questo polimero, che fu brevettato con il nome di Moplen, utilizzava catalizzatori stereoselettivi per la sua produzione. Questo processo rivoluzionario ha contribuito in modo significativo allo sviluppo della chimica dei polimeri.

Conclusioni

Giulio Natta è stato una figura di spicco nella ricerca chimica e i suoi contributi hanno avuto un impatto duraturo sull’ambito scientifico. La scoperta della polimerizzazione stereospecifica e la sintesi del polipropilene isotattico sono solo due esempi dell’eccezionale lavoro svolto da Natta nel corso della sua carriera. La sua eredità nel campo della chimica dei polimeri rimane ancora oggi di grande importanza.

L’utilizzo del Polipropilene nella Chimica

Il polipropilene è noto per le sue caratteristiche distintive tra cui bassa densità, elevata rigidità, resistenza termica, inerzia chimica, buona elasticità, ecc. Queste proprietà lo rendono ideale per una vasta gamma di applicazioni. Il polipropilene isotattico, in particolare, è ampiamente impiegato nella produzione di manufatti che richiedono stabilità nel tempo e resistenza meccanica, come cavi, supporti per circuiti integrati e componenti isolanti.

Polimeri Stereospecifici

Il concetto di polimero stereospecifico è cruciale per comprendere come la disposizione spaziale dei monomeri influenza le proprietà del polimero finale. Nella produzione del polipropilene, ad esempio, il propene, un monomero asimmetrico, svolge un ruolo chiave. La capacità dei catalizzatori di organizzare i monomeri in una specifica configurazione spaziale è nota come stereospecificità.

La scoperta di Giulio Natta

Giulio Natta è stato un pioniere nello studio dei catalizzatori stereospecifici e nella produzione di polimeri regolari come il polipropilene isotattico. Questo polimero, con una disposizione regolare delle unità di propilene, ha dimostrato proprietà meccaniche superiori rispetto al polipropilene atattico. Inoltre, Natta ha introdotto il concetto di polipropilene sindiotattico, caratterizzato da una diversa disposizione dei gruppi -CH3 rispetto all’isotattico.

Applicazioni e Successo Commerciale

Il polipropilene isotattico ha trovato numerose applicazioni industriali grazie alle sue eccellenti proprietà meccaniche. I suoi usi spaziano dall’ingegneria all’elettronica, evidenziando l’importanza dei catalizzatori stereospecifici nello sviluppo di materiali avanzati. Il successo commerciale del polipropilene dimostra il ruolo cruciale della ricerca e dell’innovazione nel settore della chimica dei polimeri.

Per saperne di più sul polipropilene e i suoi utilizzi, puoi guardare questo (https://www.youtube.com/watch?v=PNCpF4K–Fs).

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