Helicobacter pylori e l’importanza dell’urea breath test
L’helicobacter pylori è un batterio a forma di spirale che si sviluppa nel piloro, la parte inferiore dello stomaco. Scoperto nel 1892 da Giulio Bizzozero, il batterio è stato inizialmente trascurato, ma nel 1983 è stato riconosciuto dai medici Robin Warren e Barry Marshall come causa di problematiche gastriche come la gastrite cronica, le ulcere gastriche e duodenali, nonché i tumori dello stomaco.
Le indagini diagnostiche per individuare la presenza di helicobacter pylori possono essere effettuate tramite diverse metodologie, tra cui l’esofagogastroduodenoscopia, la ricerca dell’antigene fecale dell’helicobacter pylori HpSA e i test sierologici. Negli ultimi anni, ha preso piede il test del respiro Urea Breath Test (UBT), che è non invasivo e affidabile.
Il funzionamento del test si basa sulla reazione di idrolisi dell’urea, grazie all’enzima ureasi presente nell’organismo. Se l’helicobacter pylori è presente, si forma anidride carbonica marcata, che viene rilasciata con il respiro. In caso contrario, l’urea viene metabolizzata e non si rileva anidride carbonica marcata. Il test è non invasivo, può essere eseguito su bambini e donne in gravidanza, ed è ripetibile per valutare l’efficacia della terapia nell’eradicare l’helicobacter pylori.
In conclusione, l’urea breath test è un metodo diagnostico fondamentale per individuare la presenza di helicobacter pylori, e il suo utilizzo è sempre più diffuso per la sua affidabilità e non invasività.